A spettando l'Atalanta, che in vista del traguardo ha gli occhi della tigre e stasera ha davanti il bocconcino tenero dell'Udinese, si spegne la luce del Milan. Un rigore, il rigore discusso per una spintarella di Kessie su Izzo fischiato da Guida dopo l'espulsione di Mazzarri senza alcun ripensamento, mette la sfida sul binario giusto per i granata che ora prevalgono anche negli scontri diretti. Evidente lo scenario emerso inquietante ieri nello stadio del Toro: squadra rossonera sotto cohc, impaurita e confusa, con alcuni elementi (Donnarumma, Conti, Suso, Calhanoglu) sotto tono e gli altri sotto il livello di rendimento accettabile che rende inefficace ogni tentativo generoso di Cutrone mai assistito dal resto dello schieramento. Le correzioni successive (Piatek e Borini) non aggiungono granché (a parte la traversa schiantata da Bakayoko) a un gruppo rimasto senza idee e senza convinzione. E infatti scivola al sesto posto cosi rischiando anche di uscire dall'area dell'Europa league.
Tra il primo e il secondo sigillo granata, i rossoneri si sciolgono. Qui si tratta di una crisi nera senza via d'uscita, 5 punti in sette partite é un fatturato che dice tutto sui ritardi e sulla involuzione inspiegabile del gruppo. L'applauso di Romagnoli, che costa il rosso diretto, é un altro deficit inquietante: troppe proteste, troppi colloqui con l'arbitro. In pochi giorni il Milan esce dalla finale di coppa Italia e dalla Champions: un doppio ko capace di stendere Tyson. Il Toro non deve apparecchiare la serata perfetta per riuscire a raggiungere il rivale in classifica candidandosi a un posto in Europa. Dipenderà dalla tenuta del gruppo e dal coraggio di Mazzarri.
La primavera di Roma calcistica é uno squillo di tromba che rende ancora più spettacolare e incerta la corsa alla quarta poltrona e rimette in corsa sia Ranieri che Simone Inzaghi, dati per disperso uno e spacciato l'altro soltanto qualche giorno prima. La Roma che ha giá prenotato Conte per la panchina e Petrachi per il ruolo di ds é tornata a essere una squadra con un capo e una coda. Il recupero di Pastore é la conferma che il tecnico giallorosso é un artigiano di valore, capisce e conosce il momento giusto per rilanciare una delle scommesse perse da Monchi, ripartito velocemente per la Spagna.
A Genova, la Lazio non ha mollato la presa con quella partenza feroce in contropiede, secondo caratteristiche collaudate, poi resistendo e salvandosi col palo dalla reazione orgogliosa della Samp. A dare un'occhiata al calendario degli ultimi quattro turni, la Roma ha il percorso più agevole. Diventerà spettacolare lo spareggio tra Lazio e Atalanta.
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