Kimi il super maturo

Domenica la promozione in F1 con il primo podio a 18 anni. Oggi in classe per la maturità

Kimi il super maturo
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Una storia così non se l'era immaginata neppure Antonello Venditti nella sua notte prima degli esami. Eppure c'erano quattro ragazzi con la chitarra, segretarie con gli occhiali, cosce chiuse come le chiese. Ma non c'era un ragazzo che, tre giorni dopo essersi ubriacato di gioia più che di champagne sul podio del gran premio del Canada, si presentava in classe all'istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, indirizzo marketing e relazioni internazionali, per sostenere l'esame di maturità. La Formula 1 lo ha già promosso. Il suo team manager glielo ha detto in diretta tv: «Il piccolo Kimi è cresciuto diventando il grande Kimi». Maturità raggiunta.

Adesso sotto con i primi due scritti, per poi pensare al prossimo gran premio. Il calendario in fin dei conti lo ha favorito, infilando gli scritti in una settimana senza gare. Un piatto di pasta al ragù cucinate da mamma Veronica che non era in Canada, ma ha vissuto la gara davanti alla tv, un ultimo ripasso e poi via con il tema d'italiano. L'esame di maturità è un momento che tutti ricordano nella loro vita. Kimi avrà altro da ricordare di questa settimana pazza, ma chissà se proverà più tensione questa mattina o ne ha provata di più domenica quando al via della gara ha superato Piastri con una manovra da 100 e lode. Una delle sue professoresse, Alessandra Regina, è apparsa al Tg1 per dirgli che lo aspetta al varco, ma soprattutto per fare a lui e a tutti gli studenti un «in bocca al lupo».

I suoi compagni della Quinta G erano stati in gita con lui a Imola, un giorno intero in pista con visita ai box, cappellini in regalo, partita di calcetto al motorhome e giro di pista sul pullman scoperto. Se avrà bisogno di un piccolo suggerimento nessuno si tirerà indietro perché Kimi è rimasto comunque uno di loro, anche se guadagna un milione di dollari e arriva in classe con una Mercedes AMG GT 63 che può guidare solo perché ha preso la patente a San Marino. Domenica ha dedicato il primo podio della sua vita alla famiglia e alla squadra. Adesso deve prendere il diploma da dedicare alla mamma che ci tiene tanto: «Non ci ha mai dato preoccupazioni perché è sempre stato portato per lo studio, andava in pista con i libri quando correva». Lo ha fatto anche quest'anno in Formula 1.

Magari i professori gli chiederanno come si legge la telemetria La matematica non sarà mai il suo mestiere, ma con i numeri ci sa fare. Ha una memoria impressionante, ricorda i suoi migliori tempi su ogni pista del mondo. Volete che non ricordi le rime di Dante e dell'Ariosto

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