Il triplo brindisi della Signora con il Porto. La qualificazione ai quarti di finale di Champions League, la consacrazione di Dybala sul palcoscenico europeo e la ricorrenza delle centocinquanta partite ufficiali giocate allo Juventus Stadium. Roba da inebriarsi, ubriacarsi dalla gioia. L'ultimo calice alzato è per lo stadio di proprietà che prova a diventare fortino anche in Europa. Non che finora sia stato facile terra di conquista, anzi, perché in campo internazionale solo il Bayern l'ha espugnato, ma in casa nelle coppe la Juve ha spesso mostrato uno sguardo timido, raccogliendo ben dieci pareggi in ventisei esibizioni. Quindi la vittoria con il Porto può rappresentare la svolta non tanto per il risultato ma per l'autorevolezza e la personalità dimostrate soprattutto nel primo tempo. Una risposta significativa dopo che nel girone erano arrivati due pareggi e un successo contro la cenerentola Dinamo Zagabria.
Che poi quella con il Porto sia la vittoria numero centodiciannove in centocinquanta partite ufficiali allo Juventus Stadium la nobilita ancora di più. Se in campionato la striscia aperta è di trentuno vittorie, in Europa sono ormai ventuno le partite senza sconfitte anche se la percentuale di vittorie non arriva al 60 per cento, mentre in campionato è all'85 per cento. Ma è soprattutto un numero che toglie la speranza a chiunque entri nella casa della Signora: tre, la percentuale delle sconfitte (cinque) subite.
Non solo numeri da rifugio anti-atomico, inattaccabile, martedì sera lo Juventus Stadium ha consacrato anche Dybala. Una standing ovation per la Joya al momento della sostituzione per un giocatore che è sempre più punto di riferimento dei tifosi. Solo lui riesce a infiammare con le sue giocate il pubblico, se riuscisse a farle con continuità all'interno della stessa partita, sarebbe all'altezza dei migliori del mondo. Lui si sente già pronto con la sua Juventus per il grande salto: «Da quando abbiamo cominciato questa Champions, abbiamo la consapevolezza che con questa squadra dobbiamo arrivare in fondo». Insomma la Joya e la Juve ci credono. E vincere aiuta a vincere: «Siamo primi in campionato, abbiamo vinto la prima partita con il Napoli in semifinale di coppa Italia e ci siamo qualificati per i quarti di Champions. Adesso la nostra forza deve essere più mentale per dare il massimo in ogni partita a partire dalla Sampdoria».
Ma a tenere banco è il sorteggio di domani dei quarti di finale di Champions. Buffon non vuole il Leicester, Bonucci teme il Bayern di Carlo Ancelotti, Dybala non sceglie ma ha le idee chiare su chi vorrebbe trovare a Cardiff in finale: «Il Barcellona perché penso che in una gara unica sia battibile, hanno già dimostrato che possono perdere. E poi voglio il Barça per la finale del 2015. Io non c'ero, ma...». Quindi è una sfida lanciata a Messi, pronto a giocarsela alla pari? «Noi dobbiamo essere pronti per tutti».
E si dice pronto anche per la firma del rinnovo: «Siamo d'accordo su tutto con la società, c'è il sì da parte di tutti e due». Sempre che una firma possa bastare a scacciare i pericoli che arrivano dalla Spagna e non solo e fare del Dybala sempre più formato Champions la stella della Juventus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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