Edin Dzeko si sta prendendo la sua rivincita in questa stagione. L'attaccante bosniaco è già arrivato a quota 20 gol stagionali tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. L'ex City è a meno uno dal capocannoniere della Serie A Mauro Icardi e sta trascinando la Roma a suon di gol. Intervistato dal Messaggero, il bosniaco ha ammesso che stava per dire sì alla Juventus prima di accettare i giallorossi: "Silvano Martina è una persona importante per me, mi confronto con lui su tante situazioni, è vero, c'è stata la possibilità di andare in bianconero. Ma alla fine sono qui e sono felice di questa scelta".
Dzeko ha poi paragonato Roma alla Bosnia ed ha parlato delle critiche ricevute in passato: "Roma è una citta meravigliosa, specie per chi ha vissuto non in posti eccezionali come Manchester e Wolfsburg. Certo, muoversi in macchina diventa un problema: le strade sembrano quelle di Sarajevo dopo i bombardamenti. Si vede che è una città in difficoltà, in crisi. Bisogna investire sulle strade, non si possono abbandonare così. Spalletti dice che a Roma si vive bene ed è verissimo. Roma è simile alla Bosnia: non ti criticano, ti insultano. Quindi sono abituato. Fai bene tre volte, ma se alla quarta sbagli, ecco che ricominciano gli insulti. È come se si aspettasse l'occasione giusta per colpirti. Cattiveria esagerata? Posso solo ricordare quello che ho vissuto. L'anno scorso hanno le critiche hanno finito per influenzare anche Spalletti che dopo non mi ha fatto più giocare. Certo, l'errore con il Palermo non si può spiegare. Ma quello non ero io, non era il mio piede, non è mai successa una cosa simile. E di gol ne ho sbagliati, ma così mai. Poi quella sera ho fatto pure due assist, ma nessuno ha parlato di questo. Rimane sempre impresso l'errore. Il gol a cui sono più affezionato? Alla Juve, il primo".
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