Il Congresso di Vienna del 1814 diede il via alla Restaurazione: l'incontro di ieri tra Andrea Agnelli e Paratici quasi. Nel senso che, non rinnovando il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno al suo managing director Football Area', il presidente della Juventus potrebbe avere sancito il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera: l'ufficialità ancora non c'è ed è comunque chiaro che in un momento come questo i ribaltoni sono sempre possibili, anche perché non c'è l'accordo economico. Però, al netto di eventuali cataclismi (nel caso, occhio soprattutto a Gasperini), il tecnico di Livorno è vicino a prendersi la rivincita e a tornare a sedersi sulla panchina della Signora: le discussioni avute con Paratici (e Nedved) due stagioni fa furono infatti all'origine del suo addio a Torino, quando si virò poi su Sarri per poi ripudiare anche quel progetto affidandosi a Pirlo. Agnelli, nel giorno in cui annunciò la separazione da Allegri, identificò quel momento come uno dei più difficili della sua carriera e non nascose nemmeno il fatto di non essere così convinto: il rapporto tra i due si è poi sempre mantenuto amichevole, fino appunto all'attuale corteggiamento.
Di sicuro, intanto, Paratici ha salutato dopo undici anni di Juventus e diciannove trofei: «Sono stati anni di crescita professionale e di forti emozioni. Si chiude un capitolo importante della mia carriera, in attesa di nuove sfide». «Fabio ha scritto in questi anni la storia della Juventus la nota di Agnelli -. Oggi è il momento di ringraziarlo per aver saputo creare un forte legame professionale, accompagnato dalla passione quotidiana». Siccome però nell'ultimo periodo le cose non sono andate per il verso giusto, si cambia. E si vorrebbero assegnare ad Allegri compiti più ampi, quasi da manager inglese: il tecnico (attratto comunque anche dall'ipotesi Real Madrid e sul quale l'Inter ha rilanciato pesantemente dopo l'addio di Conte, anche se Max preferirebbe il progetto tecnico dei bianconeri di fronte alla cura dimagrante imposta da Zhang all'Inter), avrebbe insomma voce in capitolo alla voce acquisti-cessioni, come invece non era accaduto durante la sua precedente esperienza. Ne consegue che Ronaldo va ormai considerato sulla lista dei partenti, mentre potrebbe risalire posizioni Dybala, peraltro in scadenza di contratto nel 2022 e sul quale si registra un forte interessamento dell'Atletico Madrid.
Ci sarà tanto lavoro da fare, indubbiamente: Federico Cherubini, alla Juve dal 2012, sarà il successore di Paratici, firmerà un triennale a breve, dopo aver guidato il settore giovanile, prima di dedicarsi alla creazione dell'Under 23 che dal 2018 disputa la serie C. Quanto a Paratici, potrà vagliare con calma le offerte: la sua competenza calcistica è riconosciuta ovunque e, soprattutto quando ha lavorato in coppia con Marotta, di errori ne ha commessi pochi.
Diverso è invece il bilancio degli ultimi mercati, con errori anche marchiani: dai rinnovi di Khedira e Mandzukic agli ingaggi faraonici di Ramsey e Rabiot, fino alla partenza di Emre Can, al mancato rinnovo di Dybala e al pasticcio di Suarez.
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