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E se Conte avesse avuto il coraggio di Lippi?

L a Germania dell'altra sera, cucinata a fuoco lento dalla Francia, ha insinuato in molti il sospetto che l'Italia avrebbe potuto fare qualcosa di più nel quarto di finale se Conte avesse avuto lo stesso coraggio di Lippi nella semifinale del Mondiale 2006, giocata in casa dei tedeschi. In quella circostanza l'ex ct della Juventus chiuse la partita con un atteggiamento ultra offensivo: non solo Gilardino al posto dello spento Toni al 74', ma soprattutto Iaquinta per Camoranesi al 91' e Del Piero in luogo di Perrotta al 104'.

In pratica quella nazionale, che poi si sarebbe laureata campione del mondo, si dispose nei supplementari con un inusuale e coraggioso 4-2-1-3 con Totti dietro a Iaquinta, Gilardino e Del Piero. In sovrappiù i terzini si chiamavano Zambrotta e Grosso, che proprio difensori non erano. I fatti diedero ragione alle coraggiose scelte del ct perché Grosso e Del Piero, quest'ultimo su meraviglioso assist di Gilardino, portarono gli azzurri in finale.

A differenza di Lippi, Conte s'è comportato in modo conservativo, più portato ad aspettare i rigori che a cercare la vittoria entro i supplementari. Senza gli infortunati De Rossi e Candreva, con una squadra stanca, non s'è sentito di forzare il destino dopo aver raggiunto il pari su rigore con Bonucci: per El Shaarawi, Zaza e Immobile panchina a oltranza. Delle due l'una: o il ct non aveva fiducia nell'Italia, penalizzata dalle tante assenze, o non ha capito che quella Germania, già orfana di Khedira e Gomez, simile quindi alla squadra sconfitta nel turno successivo dalla Francia, era ai titoli di coda. Poteva mischiare le carte, non l'ha fatto. E i tedeschi, che nell'overtime hanno combinato poco come gli azzurri, si sono salvati ai rigori in modo avventuroso. La macchina del tempo ancora non funziona. E quindi nessuno scienziato può dirci che il verdetto sarebbe cambiato se Conte avesse ricopiato Lippi. Resta però il sospetto..

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