
RomaIl modello è l'Olympiastadion di Berlino, ma osservando il plastico e le prime immagini del progetto del nuovo stadio della Roma si pensa subito al Colosseo. Da ieri l'impianto giallorosso firmato dalla proprietà americana ha un volto: sarà ultramoderno, supertecnologico e riproporrà - dice l'architetto Dan Meis, disegnatore del progetto - «la gloria e la potenza dell'anfiteatro Flavio». La facciata in pietra richiamerà infatti i suoi classici archi.
In diretta mondiale su Youtube dalla sala della Protomoteca del Campidoglio, oltre che sul canale tematico, il patron della Roma James Pallotta ha svelato il suo «american dream»: la nuova casa giallorossa romanista che sorgerà nell'area di Tor di Valle - zona sud-ovest della città, vicina al fiume Tevere e all'aeroporto di Fiumicino -, costerà circa 300 milioni di euro (un miliardo se si considerano tutte le infrastrutture, definite imprescindibili dal sindaco Marino per l'apertura dello stadio) e avrà una capienza di 52.500 spettatori estendibile fino a 60.000.
La struttura sarà rialzata di 13 metri sopra il livello naturale del terreno, lungo la parte superiore correrà all'interno uno schermo interattivo, annesso all'esterno anche il nuovo centro di allenamento. Le gradinate saranno ripide e a ridosso del campo, la curva Sud (14.000 posti previsti) ispirata a quella del Borussia Dortmund, una sorta di «muro rumoroso» staccata dal resto dell'impianto, e poi 50 suites premium caratterizzate da elementi che evocano la romanità antica. Sotto all'impianto un grande centro di intrattenimento con un «fan village» (e un remake in chiave moderna della scalinata di Trinità dei Monti), un megastore della Nike (fra i partner principali del gruppo Usa) con maxischermo esterno per assistere alle gare in trasferta, un'area dedicata al museo della storia giallorossa e soprattutto un ampio «business district» da 245 punti vendita con ristoranti e negozi. Insomma un'area fruibile 365 giorni l'anno.
Quattro anni e mezzo (settembre 2009) dopo la presentazione del sogno irrealizzabile di Rosella Sensi, parte quello del tycoon Pallotta. «L'Olimpico ha fatto il suo tempo - dice il presidente della Roma davanti al segretario generale del Coni Fabbricini e al dg della Coni Servizi Uva -. I tifosi hanno bisogno di una nuova casa che ci permetta di far paura alle squadre ospiti. Sarà uno stadio dalla tecnologia stupefacente e soprattutto creerà nuovi posti di lavoro, generando un indotto importante per la città. I costi verranno finanziati da privati, tramite fondi, private equity e prestiti bancari. Il partner e advisor principale sarà la banca internazionale Goldman Sachs. Se temo la burocrazia italiana? Sono cresciuto a Boston... Procederemo veloci e con la massima trasparenza». Il numero uno della Roma rassicura sugli sponsor impegnati nell'operazione e ieri sera ha offerto una cena a potenziali investitori per illustrare la vendita dei pacchetti «vip» delle due tribune (tesoretto da 40 milioni) e degli spazi nell'area commerciale.
«Non si aprirà lo stadio se non verranno completate tutte le opere infrastrutturali che noi chiediamo assieme allo stadio, verificheremo soprattutto i vantaggi che da questa opera potranno provenire in termini di mobilità urbana», la puntualizzazione del sindaco Marino che assicura la massima vigilanza. Il capitolo infrastrutture andrà approfondito in seguito: previsti due svincoli stradali, ampi parcheggi e una nuova fermata della linea ferroviaria, il tutto a spese del club giallorosso. E a proposito dell'area scelta, precisa: «Vogliamo riqualificare l'area urbana esistente, non creare altro cemento nell'agro romano». La sfida della Roma è consegnarlo entro la stagione 2016/17, ma se tutto andrà bene si slitterà di minimo un anno. Grazie alla nuova legge sugli impianti sportivi, servono 90 giorni per l'approvazione da parte del Comune dello studio di fattibilità (che ancora non è sul tavolo di Marino, ndr), poi almeno altri 180 per l'ok al progetto definito.
«Quello che mi piace di questa casa è il giardino che sta al centro», sottolinea l'allenatore giallorosso Garcia che sogna di giocare nel nuovo stadio. Il contratto per il rinnovo fino al 2017 è già pronto nel cassetto di Pallotta. Che in cima alla lista dei desideri ha quella che capitan Totti definisce già «uno stadio da pelle d'oca e la casa per tutti i romanisti».
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