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"Lui ha altre idee...". Volano "schiaffoni" in casa Inter: ecco perché

Christian Eriksen ha messo dubbi sulla sua permanenza all'Inter riservando diverse stoccate a Conte: "I tifosi vorrebbero vedermi giocare ma il tecnico ha altre idee. Via a gennaio? Vediamo"

"Lui ha altre idee...". Volano "schiaffoni" in casa Inter: ecco perché

Christian Eriksen si sta dimostrando più forte a parole che con i fatti in questi suoi primi mesi all'Inter. Il centrocampista danese dopo un inizio difficile nella passata stagione ha continuato sulla falsa riga della precedente con prestazioni non sufficienti e con un feeling mai sbocciato con il tecnico salentino. Già nel mese di ottobre l'ex giocatore di Ajax e Tottenham aveva riservato delle stoccate al veleno nei confronti del suo allenatore e puntualmente anche questa volta si è verificata una situazione analoga direttamente dal ritiro della nazionale.

L'attacco frontale

Eriksen ai microfoni di TV2 Sport è andato giù dritto senza pensare alle conseguenze delle sue parole: "È una situazione particolare, la gente vorrebbe vedermi giocare e anche io vorrei farlo. Ma l'allenatore ha idee diverse e io come giocatore devo rispettarle", questo il Christian pensiero che ha poi messo dubbi sulla sua permanenza all'Inter: "Via a gennaio? Vedremo quando si aprirà la finestra cosa accadrà e cosa no".

Il 28enne danese ha poi corretto un po' il tiro forse conscio delle sue precedenti affermazioni:"Per adesso mi concentro sul calcio giocato. Per quanto ne so, comunque, sarò all'Inter anche dopo l'inverno. Poi devo decidere con il club. Mentalmente è stata dura perché non era mia consuetudine sedermi in panchina, ma ora mi ci sono abituato. Non è quello che avevo sognato. Penso che tutti i calciatori vogliano giocare il più possibile. Non è mai divertente stare in panchina, ma è l'allenatore che decide chi gioca".

Caso Sanchez

Alexis Sanchez è un'altra spina per l'Inter dato che il cileno in questi suoi 14 mesi in nerazzurro ha passato più tempo in infermeria che in campo. L'ex Barcellona e Arsenal ha giocato contro l'Atalanta pur in non perfette condizioni fisiche e la logica avrebbe voluto che fosse lo stesso calciatore a decidere di non andare in nazionale per recuperare al meglio in vista della ripresa del campionato il 22 novembre.

Sanchez è invece partito per il Cile con il commissario tecnico della sua nazionale che ha inaspettatamente attaccato il club nerazzurro: "Con tutto il rispetto per le istituzioni europee, vorrei che rispettassero i nostri medici. Se posso sentirmi orgoglioso di qualcosa, è dell'equipe medica di questa squadra nazionale: ha un livello alto. Avrebbero dovuto ascoltarci quando Alexis ha giocato i primi 45 minuti e poi 90 minuti. Vorrei che se ne fossero occupati come abbiamo fatto noi qui. Non siamo più nell'era coloniale", questo l'attacco al veleno di Rueda.

L'Inter, però, non è stata in silenzio è ha risposto alle sue dure parole con un comunicato ufficiale altrettanto forte nei contenuti: "FC Internazionale Milano ritiene inaccettabili, offensive e non corrispondenti alla realtà le dichiarazioni del commissario tecnico del Cile Reinaldo Rueda. Il Club ha da sempre la massima collaborazione e ottimi rapporti con tutti gli staff delle rappresentative nazionali. Nel particolare caso di Alexis Sanchez, il giocatore ha riscontrato un problema fisico in quasi tutte le convocazioni con la propria nazionale. In una di queste ha subito un grave infortunio che lo tenuto per tre mesi lontano dai campi da gioco. Questo ha rappresentato un grave danno sportivo per il Club, da sempre attento alla salute dei propri giocatori".

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