Follia in Argentina, 10 cartellini rossi in Boca-Racing

Succede tutto in mezz’ora: otto espulsioni che si sommano alle due dei tempi regolamentari. Scene da far west in campo

Caos in campo: l'arbitro estrae rossi in sequenza
Caos in campo: l'arbitro estrae rossi in sequenza

In fondo due espulsioni nel corso dei tempi regolamentari non rappresentano certo un’anomalia. La gara è tirata, i contrasti decisi, il supporto sugli spalti una cantilena che scalfisce le pareti in cemento dello stadio. La tensione però non deborda, almeno fino al novantesimo. Boca Juniors – Racing Club sembrava una partita tutto sommato normale: in palio c’era il Trofeo de Campeones, l’equivalente della nostra Supercoppa nazionale. I vincitori del campionato contro quelli della coppa.

Tutto relativamente liscio, dunque, durante i tempi regolamentari. Bisogna davvero stropicciarsi gli occhi, allora, per accettare che soltanto mezz’ora dopo la gara finisca per l’impossibilità di protarla da parte del Boca, regolamento alla mano. Succede quando ti sventolano sotto al naso 7 cartellini rossi. Altri 3 se li becca il Racing. Una corrida in piena regola, consumata con uno sprint impensabile.

Ricostruiamo in slow motion. Davanti il Boca, con la rete di Norberto Briasco al diciannove. Pareggio immediato degli avversari, con il sigillo di Matias Rojo. Gara ai supplementari, rigata soltanto da un dimenticabile alterco insorto nell’ultimo minuto dei tempi regolamentari tra Sebastian Villa e Johan Carbonero: entrambi spediti prematuramente sotto alla doccia.

La gara si infila dunque nell’extra time e l’arbitro, Facundo Tello, manda pure Varela a conoscere meglio le piastrelle del bagno, lasciando il Boca in nove. Il pubblico gialloblu ruggisce, ma il peggio deve ancora venire. Il cataclisma incombe dopo il gol del vantaggio per il Racing, quello segnato da Carlos Alcaraz al minuto 118. Qui la storia si aggroviglia d’un tratto. La contesa si trasforma in mattanza regolamentare: nel giro di sei minuti Tello estrae altri 7 rossi, iniziando proprio dall’autore del gol partita.

Poi, in sequenza, gli sventurati prescelti rispondono ai nomi di Luis Advincula (Boca), Jonathan Galvan (Racing), Carlos Zambrano e Diego Gonzalez, questi ultimi direttamente dalla panchina del Boca, e Frank Fabra (Boca). Finita qua? Non proprio. Quando scocca il 10’ di recupero del secondo tempo supplementare le squadre sono già un groviera – 7 giocatori in campo il Boca, 8 il Racing – ma Tello intende ancora crivellare. Ha un ultimo colpo in canna e il grilletto, è lampante, gli scatta facile.

Richiamato al monitor becca un gesto – a dirla tutta inequivocabile – di Dario Benedetto: l’attaccante, tutt’altro che un "santo", fruscia con le dita un contante immaginifico, rivolgendosi proprio all’arbitro. Fuori anche lui. Boca in 6: manca il numero minimo di giocatori per continuare. La partita si chiude lì, con il Racing che solleva la coppa e il ring che prosegue anche fuori, sull’erba e nel tunnel che conduce agli spogliatoi.

Tello viene scortato fuori dalla sicurezza. Forse anche lui, sotto il tepore dell'acqua che scorre, avrà avuto da meditare.

Si è fatto scappare tra le dita un match relativamente placido, mutandolo geneticamente in rissa di quartiere. Non è riuscito ad ammansirla e ha fatto ricorso all’unica freccia nella sua faretra, sbracando. Lo rivedremo ai mondiali in Qatar: sicuramente non ci sarà da sbadigliare.

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