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Formula 1, Kimi Raikkonen, quando l’età anagrafica non conta

Nella storia della Formula 1 moderna pochi hanno vinto superati i 39 anni: in completa inversione di tendenza, il finlandese avanza nella classifica dei piloti vincenti meno giovani

Formula 1, Kimi Raikkonen, quando l’età anagrafica non conta

Kimi Raikkonen torna sul gradino più alto del podio a distanza di cinque anni dalla sua ultima vittoria con la Lotus, nel Gran Premio d’Australia 2013.

Scherzo del destino, nel medesimo giorno in cui 11 anni fa conquistava l’ultimo Mondiale Piloti della Ferrari: il Circus era alla tappa conclusiva in Brasile e, a contendersi il titolo, c’erano proprio Kimi Raikkonen, Fernando Alonso e Lewis Hamilton.

Fu il pilota finlandese a spuntarla e per il Cavallino si trattò dell’inizio di un digiuno che perdura tutt’ora.

Una gara incredibile quella odierna del pilota di Espoo, una delle migliori nella sua carriera assieme a Monza 2018: la freddezza con cui ha gestito le gomme e tenuto dietro una coppia di indiavolati come questi Hamilton e Verstappen, ha dimostrato per l’ennesima volta tutta la bravura di questo campione.

Performance ancora più importante se ragioniamo su un dettaglio non di poco conto: 39 anni e 4 giorni lui, 21 anni il famelico collega belga/olandese alle sue spalle.

Un completo ricambio generazionale in pratica, su una Formula 1 che rispetto agli albori e anche solo pochi anni fa, sembra prediligere l’età anagrafica rispetto all’esperienza.

Mentre negli anni 50 e 60 l’età media era molto alta tra i piloti (Fangio e Farina vinsero il Campionato Piloti a 44 e 46 stagioni) ormai anche a causa di precise scelte di marketing da parte di Liberty Media, il trend è in netta inversione.

Un pilota entra in Formula 1 a poco più di vent’anni, e non è difficile vedere abbandoni prima dei trenta, come accadrà per Vandoorne a fine 2018.

Così se sfogliamo i dati della Formula 1 moderna, notiamo che solo Mansell nel GP di Australia 1994 fece meglio: 41 anni e 97 giorni per il pilota inglese, seguito a distanza dagli altri. In Canada nel 1991 quando salì sul podio Nelson Piquet segnava 38 anni e 289 giorni, mentre Patrese in Giappone era a quota 38 stagioni e 191.

Berger vinse nel 1997 il Gran Premio di Germani a 37 stagioni e 334 giornate, ma è un italiano in cima alla classifica: Luigi Fagioli, nel Gran Premio di Francia 1951 a 53 anni compiuti.

Intanto Raikkonen un altro record l’ha conquistato: con 21 Gran Premi iridati in Formula 1, è il pilota finlandese che maggiormente ha vinto.

Vista la tendenza di Bottas a lasciar passare il compagno di scuderia, difficilmente potrà batterlo in breve tempo.

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