Fuori dall'Europa ma non dal Mondiale

Fuori dall'Europa ma non dal Mondiale

Semifinale Inghilterra-Croazia. Serata folle per i russi che prima hanno sognato, poi si sono ritrovati all'inferno, nel primo tempo dei supplementari riacciuffando il pari insperato. Partita a due facce, dunque, prima anonima, quindi spettacolare in un mondiale che offre un bingo al giorno. Grande Russia, data per semplice comparsa, anche se casalinga dunque spinta avanti e Croazia al di sotto delle sue potenzialità, come spesso le capita quando è ora di uccidere l'orso. Il rigore di Rakitic ha chiuso due ore di sfida.

L'Inghilterra esce dall'Europa ma non vuole affatto uscire dal Mondiale. Di football. Tiene la testa alta, anzi due colpi di testa portano la squadra di Gareth Southgate in semifinale. Slab-head, una testa che è una lastra, dicono di lui, di Harry Maguire da Sheffield, ha aperto la festa dei tre leoni vestiti di rosso come nella famosa, storica, esclusiva finale del Sessantasei (allora, in verità, i pantaloncini erano bianchi), la testa di Dele Alli, origini nigeriane da parte di padre ma made in England da parte di madre, firma il raddoppio ed è significativo che le soluzioni vincenti sono arrivate su palle alte, là dove gli svedesi, si sapeva (lo sa ancora Ventura di giorno e di notte, tra sogni e incubi), hanno la loro dote caratteristica e migliore. Ma la velocità e l'arte del cross calibrato, di cui era maestro David Beckham, ha permesso agli inglesi si rispedire al mittente le voglie degli svedesi, finora pragmatici e anche fortunati. Non va comunque trascurato che, a parte i gol, l'eroe della partita porta il nome di Jordan e il cognome di Pickford, portiere che aveva già parato due rigori ai colombiani, dopo aver studiato ed essersi appuntato sulla borraccia, nascosta nell'asciugamano in fondo alla rete, il modo e lo stile dei rigoristi sudamericani, Uribe e Bacca.

La Svezia ci ha provato da tutte le parti e con tutte le soluzioni possibili ma il beefeater del palazzo reale non ha mollato mai la presa e i giustizieri dei nostri progetti mondiali hanno concluso la loro esperienza imprevista. Pickford, che è costato all'Everton, dal Sunderland, 25 milioni di sterline, la cifra più alta pagata nel calcio inglese per un portiere, ha evitato tre situazioni critiche, parando il parabile, senza miracoli che non appartengono al mestiere vero del portiere.

La nazionale d'Inghilterra ha dimostrato una compattezza e una quadratura che sono figlie della filosofia di Soutghate, al di là del suo elegante panciotto (ormai più venduto dei fish and chips).

Presumo che da oggi JP, Jordan

Pickford, venga nominato come il nuovo eroe dell'isola, finalmente l'Inghilterra ha ritrovato un portiere, assente dai tempi di Banks, Shilton, Clemence e Seaman. Questa è nostalgia, questa è, dunque e sempre, l'Inghilterra.

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