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Il fuorigioco violentato agita il Var dello sport. E gli arbitri si assolvono

Dopo i pasticci di Bergamo e Milano, tecnologia di nuovo sotto accusa. Così diventa Far West

Il fuorigioco violentato agita il Var dello sport. E gli arbitri si assolvono

Hanno violentato il fuorigioco, una delle poche certezze di questo calcio italiano dove tutto è diventato opinabile. È avvenuto, consapevolmente, tra sabato pomeriggio a Bergamo e domenica sera a San Siro, in occasione del gol del possibile 2 a 2 tra Atalanta e Roma e dell'1 a 1 di Kessie tra Milan e Napoli. L'arbitro Massa, appena riammesso nella lista internazionale, richiamato al var, ha stabilito che la posizione di Giroud - sdraiato per terra con sopra Juan Jesus- era attiva e quindi ha cancellato la stoccata di Kessie. Da quel momento in poi ha preso fuoco un dibattito che ha avuto accenti polemici sguaiati in qualche caso e svelato retroscena diabolici. Matteo Salvini, da sempre tifoso milanista, ha aperto le danze con un giudizio amaro: «Giudicare in fuorigioco attivo Giroud sdraiato per terra come un materasso con un difensore che gli si arrampica sopra, è roba da far disamorare del calcio». Dalle parti di Novara, il vice sindaco di un paesino, è andato addirittura oltre firmando un post («mano della camorra») poi rimosso e per il quale ha chiesto scusa. Fino a qui il solito cinema.

Veniamo agli addetti ai lavori. Gli arbitri hanno fatto circolare una nota con la quale hanno assolto sia Massa che il varista di Bergamo Nasca poiché hanno stabilito d'ufficio «entrambi i gol (dell'Atalanta e del Milan) da annullare». Hanno pensato così di salvare il Natale del designatore Rocchi (che si era già speso indirizzando molti sms domenica notte nelle diverse redazioni, ndr) e della sua squadra che invece sono usciti malissimo, maltrattati dagli stessi autorevoli colleghi del passato. Paolo Casarin, una sorta di santone della categoria, è stato il più drastico. Intervenuto in radio ha stroncato la decisione di Massa: «Il fuorigioco è una regola chiarissima e nel caso di Giroud non c'è alcun dubbio in proposito: non partecipa come invece è successo a Palomino nella partita di Bergamo». Bocciato Massa, assolto Irrati. Graziano Cesari, a Pressing, Italia1, si è schierato invece dalla parte di Rocchi, il designatore. Luca Marelli, altro ex arbitro, attuale consulente di Dazn, a molte ore di distanza e ripetizioni dell'episodio ha espresso «molti dubbi» su Milan-Napoli. Questo per citare l'intero panorama. All'estero il calcio italiano è uscito a pezzi. Espn e Rmc hanno puntato i riflettori in particolare sul gol di San Siro annullato e lo hanno così classificato: «Non si può credere!».

Nella comunicazione, infine, si è registrato l'ennesimo corto circuito. L'arbitro Massa, a fine partita, ha spiegato a lungo all'interessato Giroud e al capitano Romagnoli, la ratio della sua decisione. E per farlo ha continuato a fare riferimento all'episodio di Bergamo del giorno prima. Non sono assolutamente identici: di là c'è un atalantino (Palomino) in piedi, con le mani sulla schiena di Cristante, in agguato davanti alla porta, di qua c'è un milanista (Giroud) steso per terra, con sopra Juan Jesus che gli impedisce di rialzarsi e che non può partecipare a nulla. La conseguenza è una sola, dal punto di vista regolamentare, e questo offre la dimensione del danno arrecato: è stato ripristinato, d'ufficio e a insaputa dell'Ifab, il fuorigioco geografico abolito tantissimi anni prima. Tornare indietro adesso sarà più complicato per gli arbitri e il suo designatore.

Sarebbe bastato ammettere d'aver sbagliato nella forma a Bergamo e nella sostanza a San Siro per rimettere al centro del villaggio il regolamento.

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