Milano Sembra di sentire Arrigo Sacchi. E invece parla (alla tv del club) Marco Giampaolo, tecnico appena insediato sulla panchina di Gattuso. Tre le frasi pilota della sua prima intervista da milanista. La prima, molto impegnativa, diventerà una sorta di tormentone, qualora le attese dovessero all'inizio risultare tradite: «La squadra deve giocare un calcio affascinante». Con quali interpreti lo scopriremo solo nelle prossime settimane quando sarà meglio scolpito il mercato realizzato dal nuovo trio Maldini-Boban-Massara che non potrà essere scandito da fuochi d'artificio. L'inizio Krunic a 8 milioni dall'Empoli - è una buona bussola per orientarsi. La seconda frase è l'inevitabile omaggio ai due dirigenti che l'hanno scelto: «Paolo e Zvomir rappresentano serietà, competenza e passione. Entrambi possono spiegare bene cosa significa il Milan, la loro storia infatti racconta molto». La terza infine è uno sguardo al prossimo campionato e alla concorrenza che minaccia di scavare ancora nuove distanze: «Con l'arrivo di Sarri alla Juve e Conte all'Inter, il torneo diventerà ancora più competitivo e gli equilibri saranno spostati dalla ricerca di alcuni dettagli». Per riuscire nell'impresa, ha già colto un alleato prezioso. Eccolo: «Il Milan ha sempre inseguito la bellezza attraverso il risultato». Si capisce al volo che ha una voglia matta di ricominciare, «ho già riposato abbastanza».
L'arrivo a Milano avverrà in anticipo rispetto alla data del raduno (9 luglio) in modo da scoprire Milanello («sono proprio curioso di varcare quel cancello») prima di provare la grande emozione del debutto di San Siro. In questi giorni al mare di Giulianova attenderà notizie dal ds Massara (insieme han giocato in Puglia ad Andria, serie B) per capire l'assetto del nuovo Milan che non è in grado di competere con i prezzi da mille e una notte di questi tempi.
Sensi e Veretout, sondati, non sono alla portata del bilancio rossonero almeno fino al 30 giugno, data utile per registrare la plus valenza se dovesse essere ceduto Cutrone (25 milioni la quotazione). Risolto infine ieri, con un accordo tra le parti, il contenzioso con Marco Fassone, licenziato da Elliott quando divenne azionista di maggioranza del Milan.
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