nostro inviato ad Appiano G.
Mazzarri ha addosso una carica che sfonderebbe i tornelli di San Siro, questa sera la porta d'Europa: «Voglio vedere l'anima, una squadra che non molla mai, che lotta e che ci prova fino in fondo. Ho visto Medel e ho ricevuto la conferma di quanto mi aspettavo, è una bellissima persona, sono davvero contento di lui. L'ho visto talmente bene che non escludo un suo utilizzo già domenica contro il Torino. Non ho bisogno di nient'altro, non mi aspetto acquisti, siamo a posto così, due giocatori per ruolo, una rosa di 26 o 27 giocatori è dispersiva, più di undici in campo non si va». Al suo fianco per la presentazione di Inter-Stjarnan, c'era un Juan Jesus molto allineato: «Ha ragione il mister». Fa massa anche una banalità quando il contesto appare di primo piano, almeno da quanto si è visto fino ad ora: «Abbiamo sofferto solo con l'Eintracht - commenta Mazzarri -. E c'erano dei motivi. Ma in America si è tenuto un atteggiamento da squadra, sono soddisfatto ma questo non significa niente, non voglio cali di concentrazione, questa sera ci sarà una bellissima atmosfera, 35mila spettatori per la prima a San Siro, e abbiamo l'occasione di festeggiare il primo obiettivo raggiunto».
Presente Thohir. Lo Stjarnan merita rispetto, ma non suscita neppure curiosità dopo il 3-0 in Islanda, Mazzarri si è tuffato sulla sua nuova Inter: «In mezzo possiamo giocare a 4, e allora vedo bene anche Medel e M'Vila assieme, oppure a 5, modulo che conosciamo a memoria.
Davanti possiamo schierarci anche con le tre punte e poi non scarterei l'idea del 4-3-2-1, modulo che mi stuzzica». Insomma è l'Inter-mobile, nessun riferimento, garra , interscambiabilità, ma non chiamatelo turn over : «Mai, tutti titolari, saranno solo scelte dettate dal momento e dall'avversario».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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