Gruppo G: Usa-Ghana 2-1 Gli Usa fanno piangere Boa e Asamoah

Cinismo Usa per una vittoria che vale oro. Il Ghana si sveglia tardi e rinuncia colpevolmente ai suoi big nel primo tempo, anche se gli Africani avrebbero meritato almeno il pari.

Dempsey, autore di una rete dopo 30 secondi.
Dempsey, autore di una rete dopo 30 secondi.

Vedono rosa Usa e Ghana, attese stasera dall'esordio nel gruppo G. Da un lato Klinsmann, ct degli Americani e ed ex bomber nerazzurro degli anni 80', che assicura, nella conferenza stampa pre-Ghana, di come abbia prenotato il viaggio di ritorno per il giorno successivo alla finale del Mondiale, un modo per il selezionatore degli Stati Uniti di sottolineare l'estrema fiducia che ha nel suo gruppo. Dall'altro lato gli fa eco Prince Boateng, ex croce e delizia del pubblico rossonero che, nei giorni precedenti all'esordio, alla Bild affermava sicuro che fosse è arrivato il momento che un'africana vincesse il titolo e quella squadra poteva essere il. Dichiarazioni roboanti per chi è inserito nel gruppo di una Germania, devastante nel pomeriggio nel passeggiare su una deludente squadra lusitana e di uno stesso Portogallo ormai condannato solo a vincere.

E' altrettanto vero che la scoppola pomeridiana dei Portoghesi aiuta eccome le sfidanti di stasera, con la squadra di Rui Bento, al di là di una sconfitta anche preventivabile con la Germania, che parte con un -4 di differenza reti e, oltre alla battuta d'arresto, perde convinzione e, soprattutto, 2 uomini cardine come Pepe e Coentrao. Situazione che rende ancora più decisiva questa sfida ai fini del passaggio di turno.

Al di là dei proclami, Usa che schierano un 4-3-1-2 che vede l'estremo dell'Everton Tim Howard alla 100° presenza, difeso da una retroguardia a 4, un rombo a centrocampo composto da Beckerman davanti alla difesa, i 2 “europei”, Bedoya centrocampista del Nantes e Jermaine Jones ex Schalke 04 ora al Besiktas e dietro alle punte l'ex giallorosso Bradley. In avanti a far da boa Altidore, bomber in Olanda e reduce da una stagione deludente al Sunderland e a ruotargli attorno Clint Dempsey (135 presenze e 36 reti), via Donovan, uomo immagine della nazionale a stelle e strisce.

Se la formazione yankie non presenta particolari sorprese non si può dire altrettanto di quella ghanese dove fa rumore la partenza dalla panchina di Boateng, meno probabilmente quella di un Essien che, nella stagione al Milan, ha evidenziato come ormai non lo assista l'atletismo di un tempo. Al loro posto il centrocampista Rabiu (meteora a Udine e Samp senza alcuna presenza ) attualmente impegnato nella Russian ligue con il Kuban e il fratellino meno noto degli Ayew, Jordan. In panchina spazio anche per gli “Italiani” Badu dell'Udinese e Acquah del Parma

Trenta secondi e Dempsey rompe l'equilibrio. Bell'azione Usa in velocità, palla all'ex bomber di Fulham e Tottenham, doppio passo e in area e, aggirato il difensore, palla sul paletto lontano per l' 1-0. Usa in vantaggio e per l'attaccante americano la soddisfazione di aver realizzato il 5 goal per velocità al Mondiale. Dopo un colpo di testa di Altidore, il Ghana si riprende dallo shock ed inizia lentamente a fare gioco, pur mancando, spesso del ritmo necessario. Il tabellino della prima frazione, infatti, per gli Africani recita solo di una palla filtrante per Jordan Ayew, anticipato dall'uscita di un attento Howard e di una conclusione dalla distanza di Asamoah Gyan respinta bene dallo stesso portiere. Troppo poco per un Ghana che non riesce a dare intensità ad un gioco sempre troppo prevedibile. Intanto grana per Klinsmann costretto a perdere dopo una sola ventina di minuti il suo totem in attacco, con Altidore costretto ad uscire per uno strappo. Bomber Usa sostituito dal giovane Aron Jóhannsson e per lui, con tutta probabilità, Mondiale finito. Si va negli spogliatoi sul vantaggio Usa per un prima frazione condizionata dalla rete immediata degli Stati Uniti che, hanno poi badato essenzialmente a mantenere il vantaggio, sfruttando le possibili ripartenze. Sterile, invece, il possesso di palla degli Africani, a cui manca l'uomo dell'ultimo passaggio, qulcuno in grado di ca,biar passo. Assurdo tenere in panchina Boateng questa sera. Impalpabili i fratelli Ayew.

Squadre di rientro dagli spogliatoi e Klinsmann costretto al secondo cambio per infortunio, fuori Beasley e dentro al suo posto Brooks, 21enne dell'Herta Berlino, che risulterà decisivo. Partita che riprende seguendo il canovaccio dei primi 45 minuti. Giro palla africano troppo lento, difesa Usa alta che costringe gli avanti ghanesi a stare lontano dalla porta e così tocca a Muntari provarci dalla distanza con palla potente che si spegne fuori alla sinistra di Howard. Un minuto e sempre il centrocampista rossonero che, questa volta veste i panni del suggeritore, per il colpo di testa di Gyan con palla alta. Ghana che cresce e nel giro di 2 minuti costruisce la terza palla rete. Palla in area, colpo di testa di Gyan dal limite e Howard è costretto all'intervento decisivo, quando siamo al 58', minuto che coincide anche con l'ingresso di Boateng.
Al 64' su traversone di Boateng (difficile comprendere perchè si stato in panchina), palla a Gyan che si gira con rapidità ma il suo tiro viene rimpallato da Cameron. Boa in campo e si vede. Quando Klinsmann pensa di avercela fatta, arriva il giusto pareggio del Ghana. Azionecon palla bassa ghanese ( una delle poche dopo un primo tempo fatto di cross dalla trequarti), imbucata di Gyan che di tacco favorisce l'inserimento di Ayew che batte Howard d'esterno, 1-1. Con Essien e Boateng è un altro Ghana. Quando l'inerzia della gara è in mano agli Africani, il colpo di scena che non ti aspetti. Corner americano e l'altissimo Brooks schiaccia di testa, battendo Kwarasey per il 2-1.

Partita utilitaristica dell'America che, dopo aver gestito per gran parte del match la rete iniziale, dopo il pareggio africano, sfrutta una delle poche avanzate per realizzare su corner il 2-1.

Per Klinsmann una vittoria "trapattoniana" in onore del suo vecchio Mister ai tempi dell'Inter. Il Ghana, pur meritando oggettivamente di più, sciupa un tempo. Lasciare Boateng in panchina, poi, in questa squadra è un peccato mortale. Anche l'inserimento di Badu avrebbe potuto essere utile.

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