Una notte per due. Il cannibale Higuain si prende la scena davanti a Gigi Riva. Giovanni Malagò consegna a Rombo di Tuono il Collare d'oro, massima onorificenza del Coni. La serata in cui arriva la Juventus è l'occasione per il ritorno a casa di Rombo di Tuono che mancava dallo stadio da tempo. Una scossa che il Cagliari esaurisce dopo una buona mezz'ora d'aggressività, ma soprattutto si rivela una carica clamorosa per Gonzalo Higuain, se mai ce ne fosse stato il bisogno. Argentino letale con due gol a fine primo tempo e inizio ripresa nel regalare alla Signora la vittoria numero venti in campionato, la numero settantacinque di Massimiliano Allegri in cento partite di serie A alla guida dei bianconeri. Una doppietta che fa salire Higuain a quota diciotto reti in testa alla classifica dei cannonieri (in coabitazione con Dzeko). Quel trono che fu di Riva. Da Gigi a Gonzalo. Da bomber a bomber, due che parlano la stessa lingua, quella del gol. Se si fossero incrociati nel tunnel sarebbe bastato uno sguardo d'intesa. Loro, uomini di poche parole e tanti fatti in campo.
Higuain è l'opposto di Riva. Il Pipita ha tradito il Napoli, mentre è passato alla storia il clamoroso rifiuto di Rombo di Tuono alla Signora per restare sull'Isola. Ma Higuain sta ripagando alla grande i 90 milioni pagati dalla Juventus. Otto gol in sette partite in questo inizio di 2017, segna da cinque trasferte di fila. Una doppietta che vale la quinta vittoria consecutiva alla Signora, la prima volta in questo torneo, la terza di fila in trasferta dove aveva sempre faticato ma con il nuovo modulo a trazione anteriore non sbaglia un colpo. Ancora zero gol subiti dopo cinque prove, tutte vinte.
Se Riva è Rombo di Tuono, Higuain per una notte è il Fischio del Vento perché il Maestrale non scompiglia i capelli della Signora che subisce solo la partenza a razzo del Cagliari spinto dal ritorno allo stadio di Riva. Anche se non si ferma nemmeno per il calcio d'inizio, Rombo di Tuono è pura adrenalina per il popolo sardo e per la squadra di Rastelli che aggredisce la capolista anche se alla fine le fa solo il solletico. I danni maggiori sono fisici e sono per Giorgio Chiellini che esce per un problema muscolare alla coscia sinistra. Bianconeri anche stranamente fallosi con cinque gialli rimediati dall'arbitro Calvarese salutato da Gigi Buffon con una pacca sulla pancia e magari qualcuno troverà il tempo di montare un'altra polemica ad arte dopo quella sull'abbraccio tra il portiere e Tagliavento. Il numero uno della Nazionale non deve fare parate e la Signora scopre l'arte della pazienza. Manovra che non scorre perché come a Crotone si scopre che ormai Pjanic è diventato indispensabile soprattutto se in campo c'è la controfigura di Dybala. Comunque basta che il Cagliari abbassi il ritmo per passare in vantaggio: verticalizzazione di Marchisio per Higuain che brucia Rafael in uscita. Per i rossoblù una botta al morale dopo un gran primo tempo.
Il colpo mortale è il contropiede che la Juve piazza a inizio ripresa. Higuain innesca Cuadrado che sfreccia e serve Dybala, assist della Joya per il Pipita che chiude con un gol simile al primo l'azione che aveva avviato. Cagliari in ginocchio, anche con l'uomo in meno (espulso Barella), comunque vicino al gol con Pisacane ma Buffon c'è e con una punizione di Bruno Alves.
La Juve distratta nel possesso palla dopo un clamoroso contropiede dei fantastici 5 non fa tris nemmeno con Mandzukic, traversa, e il miracolo di Rafael su Dybala. La capolista mantiene le distanze su Roma e Napoli ed è ormai pronta per la Champions.
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