Higuain torna a San Siro Si era fermato alla testata da scudetto

Diciotto mesi fa il gol all'Inter, poi l'esilio al Milan Rieccolo con la Juve rilanciato dalla Champions

Higuain torna a San Siro Si era fermato  alla testata da scudetto

Torino Sabato 28 aprile 2018, con un'inzuccata di testa, Gonzalo Higuain regalò in pratica alla Juventus il suo settimo scudetto consecutivo. Meno di un anno e mezzo dopo, il Pipita è ancora il centravanti della Signora, ma di acqua sotto i ponti ne è passata che pare un'eternità. A spanne: di lì a poche settimane lui sarebbe stato sbolognato al Milan, con cui non è poi mai sbocciato alcun tipo di feeling al punto che, dopo avere sbagliato un rigore proprio contro i bianconeri, era stato costretto a emigrare alla volta di Londra (casa Chelsea) nel mercato invernale.

Nel frattempo, a Torino era sbarcato Ronaldo e, insomma, tutto lasciava pensare che per il buon vecchio Gonzalo non ci sarebbe stato più posto sotto la Mole. Invece, i casi della vita e il suo desiderio lo hanno poi portato a vestire nuovamente il bianconero, forte di un contratto in essere e del no grazie' ripetuto a chiunque gli si fosse avvicinato nel corso dell'estate. Risultato: domani sera l'argentino sarà quasi certamente il partner di Cristiano Ronaldo al Meazza', orgoglioso della sua maglia numero 21 («giorno in cui è nata mia figlia») e per nulla risentito del fatto che Paratici abbia cercato di sbolognarlo un po' a chiunque non più tardi di un paio di mesi fa.

Le sliding doors funzionano così: si aprono e si chiudono quando meno te lo aspetti, la tua vita cambia e magari migliora anche. Peraltro, il mattino di quel 28 aprile la Juve aveva praticamente perso il suo scudetto a vantaggio del Napoli: poi tutti sanno come è andata, Higuain per primo. Che non segnava addirittura da 716', il digiuno più lungo in tutte le competizioni da quando è in Italia: mai perdersi d'animo, ecco. Perché una seconda chance arriva più o meno per tutti, prima o poi. L'importante è farsi trovare pronti, come lui ha fatto anche in questo inizio stagione: gol da favola al Napoli, gol da centravanti vero contro il Bayer Leverkusen a metà settimana per aprire la serata e avvicinare decisamente la Juve alla qualificazione per gli ottavi di finale. Addio insomma ai dubbi, alle incertezze sul sarà ancora quello vero?', alla pessima stagione passata vissuta spesso in panchina anche al Chelsea (nonostante la presenza in panchina di Sarri, suo mentore al Napoli) e pure al fantasma di Icardi, più o meno inseguito dalla Juventus per tutta l'estate.

Due gol in stagione, cambiando sponda, li ha segnati anche Lautaro Martinez. Argentino pure lui, dieci anni meno del suo più celebre connazionale, il «Toro» l'ha buttata dentro contro il Cagliari e si è ripetuto niente meno che contro il Barcellona, pochi giorni fa. Venendo anche esaltato da AS, quotidiano spagnolo, che ne ha parlato come di «una realtà. Ha dato alla squadra qualcosa di imprescindibile: sponde e break in ripartenza. È stato sublime». Domani Martinez sarà quasi certamente al fianco di Lukaku, essendo Sanchez squalificato e Politano al momento un po' più indietro nelle gerarchie di Conte.

Sarà insomma una sfida a distanza tra attaccanti argentini, anche: può essere che la zampata vincente arrivi da uno di loro. Per Inter-Juve di domani oltre 75.000 spettatori e record di incasso pari a 6,5 milioni di euro, nuovo massimo storico per partite giocate in Italia.

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