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Ibrahimovic ha già scelto l'obiettivo. Torna per la grande sfida a Cristiano

Lo svedese a GQ punge CR7: «Ronaldo? Seguo solo quello brasiliano»

Ibrahimovic ha già scelto l'obiettivo. Torna per la grande sfida a Cristiano

Ha già scelto il suo competitor: CR7. E chi se no! Il numero uno del calcio italiano, naturalmente. Perché Zlatan Ibrahimovic, anche nello scegliersi il rivale, punta sempre più in alto: CR7 e la Juve che domina la scena domestica da otto lunghissimi anni. Nell'intervista rilasciata a GQ, a sentire il suo direttore, interrogato sull'asso portoghese, Ibra ha detto che «segue quello brasiliano». Cioè Ronnie, il Ronaldo che tutti considerano il numero uno assoluto, a cominciare da Paolo Maldini che gli ha giocato contro e con lui ha sofferto le pene dell'inferno.

Di sicuro Ibra ha scelto il calcio italiano: questo è garantito a giudicare dall'intervista, anche se nell'occasione ha deluso la Fiorentina che più di un pensierino aveva fatto e ha smaltito la delusione attraverso le parole di Rocco Comisso che se l'è cavata con una battuta («ci sono già io di vecchio alla Fiorentina») smentita dalla scelta estiva di Ribery. Al ritorno a Milano poi di sicuro ha contribuito la moglie Helena che in questa città aveva eletto residenza ideale tanto da convincerlo, negli anni in rossonero, ad acquistare un super-attico in pieno centro. «Ci sono altri fattori da valutare, come la mia famiglia»: Zlatan sul punto è sempre stato in perfetta sintonia con la donna che l'ha addomesticato, gli ha suggerito di fare pace con la Svezia e la sua città, Malmo.

L'amore della famiglia Ibrahimovic per Milano non è un inedito. Nella tumultuosa estate rossonera del 2012, Zlatan non voleva traslocare da Milanello e anzi prese malissimo la notizia della cessione al PSG. Per questo motivo litigò duro con Adriano Galliani dal quale aveva ricevuto rassicurazioni di tipo contrario e si piegò alle esigenze di bilancio firmate da Fininvest solo quando Thiago Silva giurò che sarebbe partito, con lui, destinazione Parigi. Guarda che se per caso mi tiri un pacco, ti vengo a prendere scrisse in un famoso sms al brasiliano. Al Milan, nonostante la baruffa con Allegri dopo la sfida di ritorno con l'Arsenal, si trovava bene, i figli a fine partita entravano sul prato di San Siro per palleggiare con qualche raccattapalle.

Sono in tanti, quelli dell'attuale Milan, a potersi giovare della presenza del ciclone Ibra, soprattutto i giovani apprendisti milanisti che non hanno mai visto da vicino uno come lui. A loro spiegherà cosa significa allenarsi sempre al massimo, a loro spalancherà la strada del gol come riuscì addirittura con Antonio Nocerino che dopo quella famosa stagione in doppia cifra di gol non è stato più capace di ripetersi. Se lo seguiranno, ne beneficerà tutto il Milan a cominciare da Pioli che avrà in lui il principale alleato.

Chi non lo seguirà potrebbe ricevere lo stesso trattamento riservato a quel lazzarone di Cassano, inseguito negli spogliatoi perché si allenava mal volentieri.

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