Inter, è un bilancio choc. Il rinnovo di Lautaro addolcisce il giorno nero

L'attaccante firma fino al 2026 a 6 milioni. Perdite a 245,6 ma il progetto Suning va avanti

Inter, è un bilancio choc. Il rinnovo di Lautaro addolcisce il giorno nero

Approvazione scontata: l'assemblea dell'Inter, col presidente Zhang collegato in video conferenza da Nanchino, ha detto sì ai conti della gestione chiusa il 30 giugno scorso, con la perdita record di 245,6 milioni, la più alta nella storia del calcio italiano. Scontate anche le parole di chi è intervenuto in assemblea, dallo stesso Zhang («il nostro progetto è a lungo termine, sono false e speculative le voci che parlano di cessione») all'ad finanziario Antonello («crediamo fortemente nella ripresa del percorso di crescita impostato dal club, ora serve lo stadio nuovo») e a quello della parte sportiva Marotta («la scorsa stagione ha rappresentato il coronamento di un lavoro eccezionale, quest'anno ci siamo posti l'obiettivo di ridurre i costi mantenendo un alto livello di competitività»).

Aspettando quello imminente di Barella, scontato da tempo era anche il nuovo contratto di Lautaro Martinez (6 milioni fino al 2026, a fronte degli attuali 2,5) annunciato curiosamente proprio ieri. Un accordo che costerà di più (12 milioni lordi a stagione) ma garantisce all'Inter anche la possibilità di venderlo meglio, nel caso per nulla da escludere, che il prossimo giugno ci sia da dare un'altra sistemata ai conti, cui già concorreranno le cessioni di Lukaku e Hakimi (che non sono entrate in questo bilancio) e la rivalutazione del marchio e di altri asset, operazione che però non vale per la cassa. L'obiettivo non dichiarato per giugno 2022 è di chiudere a -100.

Di certo è più grande il danno d'immagine che non il taglio dei costi che deriva all'Inter dal licenziamento di 3 magazzinieri ultracinquantenni, uno in passato aveva anche lavorato ad Appiano, comunicato il 1° ottobre per l'esternalizzazione del servizio e non casualmente reso pubblico ieri dai sindacati, con tanto di striscione esposto davanti alla sede. Dall'assemblea è uscita anche la solita analisi, comune alla maggior parte dei club, che attribuisce alla pandemia gran parte delle perdite. Per l'Inter si tratterebbe di 110 milioni (70 da stadio e 40 da sponsor). Nel bilancio nerazzurro trova posto anche la questione Eriksen, col talentuoso danese bloccato da inizio giugno e ancora sotto osservazione medica. Eriksen al 30 giugno figura a bilancio per 18,3 milioni di euro e l'Inter, che ha chiesto indennizzo all'Uefa secondo le norme, al momento non esclude la ripresa dell'attività agonistica o la cessione del giocatore, pur ipotizzando una prossima perdita o ben che vada la svalutazione del valore attuale.

Nel suo articolato intervento, Zhang jr ha ricapitolato i passi compiuti dal club nella gestione Suning, dalla nuova sede al nuovo logo, dando ovviamente grande enfasi alla conquista del 19esimo scudetto («abbiamo reso possibile l'impossibile»), pur dimenticando che se si tratta del titolo numero 19, significa che prima ce ne sono stati altri 18 (e 3 Champions League), ovvero che l'Inter era già...

Inter, anche prima dei cinesi. Silenzio su Conte (lodato però tante volte in passato) e parole dolci per Inzaghi («spirito vincente e condivisione di valori»). Zhang dice che Suning resta, in finanza ci credono in pochi.

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