Ora non ci sono più alibi. Né per l'Inter, che si erge a quarta sorella di questa Serie A in compagnia di Juventus, Napoli e Roma; né per Frank De Boer, che ora dovrà plasmare una squadra fatta di tanta qualità e troppi solisti. Il tutto contornato dal Gruppo Suning, che si presenta ai tifosi interisti con due regali di alto profilo.
Inter scatenata, che in poche ore chiude due operazioni sulle quali, però, ci sono ancora interrogativi. Gabigol e Joao Mario sono arrivati a Milano, così come il nuovo proprietario dell'Inter, Zhang, che voleva conoscerli e soprattutto farsi conoscere nel miglior modo possibile dai tifosi. Con un doppio regalo in salsa cinese.
Quella di Gabigol è una trattativa ancora in corso; non si è sbloccata perché il Santos vorrebbe tenere il giocatore fino a gennaio, ma se l'Inter lo acquista subito non può girarlo in prestito ai brasiliani che hanno il mercato in entrata bloccato. E poi ci sono da mettere d'accordo tutte le parti in causa: il fondo Doyen, la famiglia del ragazzo e le società. L'Inter spinge per l'arrivo di Gabigol a Milano, il Santos chiede che sia pagato tutto subito, e per intero, il cartellino da 25 milioni di euro. Altrimenti l'accordo verrà rinviato a gennaio. Zhang ne parlerà oggi a pranzo con Thohir e Moratti, ma la fumata bianca è possibile. Che poi il giocatore possa essere in campo già domani per Inter-Palermo, o seduto in tribuna al fianco di Zhang, sarà da vedere.
Molto più fluida la questione Joao Mario: Inter e Sporting non avevano trovato una soluzione sui pagamenti perché i nerazzurri hanno incontrato molte difficoltà a livello burocratico per via del fair play finanziario. I 40 milioni per il suo acquisto, sommati ai 25 per Gabigol, pesano come un macigno sul bilancio. Quindi, com'è possibile questo doppio acquisto? Il bilancio dell'Inter si chiuderà al 30 giugno 2017 e per quella data la società dovrà aver ottemperato alle imposizioni della Uefa.
Diverse sono le opportunità per intervenire: intanto i nuovi proprietari cinesi hanno deciso di rompere gli indugi, comprando prima i giocatori per trovare poi le soluzioni. Seguire le orme di Manchester City e Psg, che inserirono a suo tempo sponsorizzazioni fittizie a bilancio, non è più possibile e dunque in questi otto mesi bisognerà cercare di aumentare il fatturato dell'azienda; vendendo magliette e gadget in un bacino molto più ampio, quello cinese; tramite la ricerca di nuove sponsorizzazioni o tramite cessioni.
Senza dimenticare il fardello della lista Uefa, da presentare entro il 14 settembre: dei 22 giocatori in rosa 16 saranno over, 4 dovranno provenire dai settori giovanili italiani e 2 da quello dell'Inter; all'interno di questa rosa l'Inter sarebbe impossibilitata ad inserire Joao Mario, perché non era un costo previsto dall'accordo con la Uefa. Così come Candreva, anche se i 25 milioni di euro spesi per lui rientreranno parzialmente dalla cessione di Jovetic alla Fiorentina, valutato 15 milioni dalla Uefa.
C'è tempo per ragionare con De Boer; ma intanto la nuova società Inter si è accollata il rischio.
Anche perché a gennaio cambieremo le liste e si potranno inserire tre giocatori diversi. Una proprietà che si è presentata con una grande personalità e forza economica, con la ragionevole certezza di poter sistemare i conti con il duro lavoro dei propri dirigenti.
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