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Juve a spasso nell'inferno tra infortuni e grandi sfide

Emergenza: fuori Pirlo e Marchisio, Vucinic a mezzo servizio In 29 giorni giocherà otto partite. Per Llorente servono 5 milioni

Juve a spasso nell'inferno tra infortuni e grandi sfide

Torino Arrivederci. Alle certezze. Sperando che non sia un addio. Di sicuro, la Juventus dell'era Conte non è abituata ad avere a che fare con emergenze di ordine fisico: l'anno scorso, senza gli impegni di Champions, era girato tutto per il verso giusto e in pratica avevano giocato sempre gli stessi. Quest'anno, pur avendo ampliato la rosa sia a livello quantitativo (soprattutto) che qualitativo, la solfa pare leggermente diversa: il turnover c'è stato, pur senza mai essere esagerato, ma qualche acciacco anche difficile da gestire c'è stato e i risultati ne hanno un po' patito.

Poi succede che cominci il 2013 e che tutto o quasi, complice anche il ko di Chiellini (ne avrà fino a fine febbraio), si complichi: sconfitta casalinga contro la Samp, pareggio a Parma, Lazio e Napoli che si riavvicinano, Vucinic che fatica a lasciarsi alle spalle una tendinopatia, Marchisio (ginocchio) che si ferma imitato poi da Pirlo (polpaccio destro), mentre Vidal recupera solo all'ultimo da una distorsione ad una caviglia. I tre del centrocampo in un colpo solo. Il cileno (per il quale il Bayern di Guardiola offrirebbe 20 milioni) dovrebbe comunque farcela, mentre il Principino - che non ha perso il buon umore nonostante il recente mezzo incidente diplomatico con Napoli e il Napoli - ha alzato bandiera bianca via twitter prima ancora che la società diramasse le convocazioni. Quanto al Professore con il 21 sulle spalle, non è stato nemmeno convocato visto che anche l'anno scorso aveva avuto problemi analoghi. Risultato: Pogba sarà confermato sul centro sinistra, mentre in cabina del comando si piazzerà Marrone, come già accaduto con il Milan in Coppa Italia. Sul quasi baby, Conte non ha dubbi di sorta, ma è chiaro che l'originale è un'altra cosa come testimoniato dalla presenza nella Top 11 europea. In ogni caso, in stagione le due volte in cui Pirlo non ha giocato nemmeno un minuto hanno visto la Juve vincente: 2-0 al Chievo in campionato, 1-0 al Cagliari in Coppa Italia.

Il problema, più che l'assenza del singolo, è la situazione di emergenza: Vucinic non gioca titolare dal 16 dicembre e non rimane in campo per 90 minuti filati dalla settimana precedente. Stasera, essendosi piantato anche Quagliarella (coscia sinistra), potrebbe essere lui - già 9 gol in carriera ai friulani - il partner di Giovinco in uno stadio che le previsioni annunciano innevato: dall'altro lato ci sarà l'Udinese di Di Natale (4 gol negli ultimi 180'), reduce dalle vittorie contro Inter e Fiorentina. Incerottata e con 5 Primavera tra i convocati, la Juve dovrà però riprendere a marciare in attesa che poi spunti un attaccante: per Llorente gratis a giugno è fatta (4,5 milioni a stagione, fino al 2017), per anticiparne l'arrivo al 30 gennaio il Bilbao vorrebbe 5 milioni e la margherita va sfogliata con attenzione. Le alternative scarseggiano: Immobile e Gabbiadini sono diventati punti fermi di Genoa e Bologna, Lisandro Lopez (Lione) costa pure lui e Borriello ha fatto pace con Delneri.

Ecco: piuttosto che prendere Bendtner, sarebbe stato meglio accordarsi con la Roma per far rimanere a Torino un giocatore che Conte aveva rilanciato. Risultato: stasera, appena saputo quel che avrà combinato la Lazio a Palermo e in attesa di ospitarla martedì nella semifinale di andata di Coppa Italia, la Juve scenderà in campo con qualche certezza in meno del solito. «Ci aspetta un mese terribile», aveva detto Conte a inizio gennaio. Da oggi, allora, avanti con il cuore in gola: 8 partite in 29 giorni, Lazio e Napoli alle costole, una rosa acciaccata e l'impossibilità di fermarsi. Soprattutto, bisognerà che le seconde linee si diano una mossa: nelle dodici volte in cui la Juve ha giocato finora senza almeno tre titolari, la media punti è scesa da 2,4 a 2 punti.

Non un tracollo, ma un segnale sì: anche per questo Conte stasera non concepirà altro risultato che non sia la vittoria.

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