Russia 2018

Kanté il vero segreto della ricetta Deschamps per fermare i Diavoli

Il mediano con Pogba e Matuidi sulla strada di Hazard e De Bruyne. Il ct: «Ha fermato Messi...»

Kanté il vero segreto della ricetta Deschamps per fermare i Diavoli

Francia o Spagna eccetera eccetera, come da antico detto italiano? No, Francia e basta. Francia su tutte nei pronostici mondiali per le quattro rimaste, in virtù del gioco dimostrato, dell'esplosività di alcuni singoli e di quella sicurezza che nasce dall'aver battuto l'Argentina in una partita a chi segnava di più e l'Uruguay in una gara a chi difendeva meglio, segnando magari anche il gol spezzapartita con Raphael Varane. Nell'epoca della figurina tutti su Kylian Mbappé per i gol e l'atletismo dimostrati agli ottavi ma gratta gratta e il successo dei francesi è arrivato, e può arrivare anche contro il Belgio, dalla solidità: quella della parte centrale della formazione, a partire da N'Golo Kanté, che ha vinto un trofeo prestigioso all'anno nel 2016 e 2017 e ha concrete possibilità di prendersi ora il più prestigioso di tutti, sempre in maglia blu.

E' lui, affiancato al più libero Paul Pogba, a gestire la zona chiave di ogni partita ma ancor più di quella contro il Belgio, perché è il riquadro di campo nel quale Kevin de Bruyne dà l'accelerata che distorce l'assetto avversario e Eden Hazard fa la sua corsa ad immaginari ostacoli partendo largo per poi liberarsi al tiro col destro. Kante lo conosce bene, Hazard, avendo giocato con lui nel Chelsea dal luglio 2016, e avrà qualche dritta per limitarlo, ma deve avere l'aiuto di tutti e al tempo stesso prevenire le situazioni con la sua capacità, davvero rara, di interrompere i flussi avversari e far partire i propri con un unico gesto. Nel modulo di Didier Deschamps, fin qui quasi perfetto, Blaise Matuidi gli può dare un aiuto più concreto di quanto non faccia Mbappé sulla fascia opposta, per precisa scelta tattica che vuole consentire all'attaccante del Psg la maggior libertà possibile. Come ha detto Deschamps ieri, «Kanté ha saputo bloccare anche Messi e noi siamo preparati a ogni evenienza», frase sibillina se si considera che alla seduta di ieri erano assenti proprio Kanté, Mbappé, Umtiti e Pavard, un altro che dalla sua posizione di laterale destro di difesa si vedrà spesso comparire Hazard e al tempo stesso dovrà sorvegliare la salita degli esterni belgi.

Tutte cose belle per una squadra che non ha segnato molto ma nelle partite giuste, e ha concesso pochissimo: il rigore australiano nel girone e i tre gol argentini negli ottavi. Con una difesa inventata in maggio, la defezione di Laurent Koscielny e l'intuizione di Deschamps di chiamare e subito utilizzare proprio Pavard, fino a un mese fa visto all'opera solo in due amichevoli e comunque bello fresco nonostante una stagione in cui è stato uno dei soli quattro giocatori di Bundesliga (con lo Stoccarda) a giocare tutti i minuti di tutte le partite (34). E' il lato non vistoso della Francia che esalta per la sua compattezza e le gambe elastiche di Pogba e Mbappé ma costruisce tutto su quei 4+1 che custodiscono il fortino.

Che poi questa sera serva un Olivier Giroud ancora più altruista del solito, perché fondamentale per impegnare i tre centrali avversari e liberare Griezmann e Mbappé, è altro discorso.

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