L'Alcione sogna con lo stadio a due passi da San Siro

Promozione diretta in C, salvezza e ora obiettivo B. E il desiderio che per lei tifino sia milanisti che interisti

L'Alcione sogna con lo stadio a due passi da San Siro
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Nel mondo della poesia, l'Alcyone è una raccolta di liriche di Gabriele D'Annunzio che narra la parabola di un'estate in Versilia, in cui si inscrivono l'elogio pagano della natura e la metamorfosi dell'uomo nel paesaggio e nel mito. Oggi c'è un'Alcione, società sportiva calcistica, che sta vivendo la sua metamorfosi nel panorama di Milano, inseguendo il mito.

Promozione diretta in Serie C nella passata stagione da prima nel girone A, e salvezza conquistata con tranquillità - traguardo non semplice nella giungla che è la categoria - in questa stagione, a confermare la solidità del progetto. L'Alcione, però, non si vuole accontentare, come testimoniano le parole dell'ambizioso presidente Giulio Gallazzi nel giorno del ritiro: "Inizia il secondo anno da professionisti e lo facciamo avendo davanti un anno di grande sfida, perché vogliamo alzare l'asticella. Ho sempre detto di provare a salire in C in tre anni; ritengo che, anche per un tema di sostenibilità, di bilancio, di società sportiva, sia più facile fare qualità ad alto livello in Serie B. Vedremo se avremo avuto ragione o meno. Queste sono le ragioni per cui questo è un anno molto importante". Ambizione chiama infrastrutture. Nel mondo ludico di Magic, Alcione (Halcyon) è la capitale dell'Impero Thran, sospesa in aria, una fortezza che l'Alcione Calcio vuole - e sta per - edificare. Infatti, il grande annuncio è arrivato: "Abbiamo avviato il progetto di un nuovo stadio, che sarà a un tiro di schioppo da San Siro. Non ho mai detto il posto esatto perché abbiamo l'obbligo di rispettare il Comune, ma stiamo parlando di un impianto importante, che sarà per definizione il secondo stadio di Milano: uno stadio che dovrebbe consentirci di avere una struttura di sicuro orgoglio in Serie C, e poi che abbia la capacità di accompagnare la nostra ambizione. Andremo a iniziare i lavori quanto prima, appena il PPP (il partenariato pubblico-privato, ndr) sarà formato, e speriamo che al massimo ad aprile 2026 sia tutto pronto, così da finire il campionato a casa nostra".

Alzare l'asticella, stadio di proprietà, terza squadra di Milano e ambizioni: questo Alcione vuole diventare come la stella omonima del Firmamento, ovvero la stella più luminosa dell'ammasso delle Pleiadi. E lo vuole fare, ma senza mettere le ali. Nelle scorse settimane, il nome del colosso austriaco Red Bull era emerso come potenziale acquirente del club milanese, visto che quest'ultimo possiede le caratteristiche cercate dalla multinazionale, vedi ad esempio l'investimento in scouting e nello sviluppo di giovani giocatori, sfruttando una filosofia moderna (analisi dati e tecnologia). Ma il presidente Gallazzi è stato chiaro: "Di chiacchierate ne ho fatte tante. C'è stata anche una famiglia italo-americana, proprietaria di un'importante franchigia NFL (Steve Bisciotti dei Ravens, ndc). A tutti ho sempre risposto che, in questo momento, non sono interessato e non cerco di vendere l'Alcione. Anzi, come ho detto prima, ho in mente un piano industriale che porti questa squadra a salire ancora di categoria e ad avere uno stadio di proprietà. Allora sì che saremo un pezzo veramente unico, con stadio di proprietà e Serie B. Non è un segreto che sia uscito il nome di Red Bull, che ha appena co-investito con la famiglia Blanc nel Paris FC. Stanno cercando squadre anche in altri Paesi, e anche in Italia".

Un pezzo unico, l'Alcione, che sotto sotto cova un altro sogno, come rivela il dg Giacomo Gagliani: "Cerchiamo di lavorare per porci come terza squadra di Milano ma ovviamente non come alternativa a Milan e

Inter bensì un club che i tifosi delle due forze possano tifare insieme senza la rivalità che li contraddistingue. Dall'altro lato, cercheremo di lavorare sulle nuove generazioni per rendere l'Alcione la loro prima squadra".

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