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L'Emilia porta bene: 6 punti. E il Diavolo adesso sorride

Dopo la vittoria di Parma, il Milan espugna Bologna È tornato il vero Piatek. Il resto lo fa tutto Hernandez

L'Emilia porta bene: 6 punti. E il Diavolo adesso sorride

Il Milan è diventato un altro fuori dalle mura di San Siro. Ha vinto le ultime due trasferte come non succedeva da tempi lontani, dai tempi di Allegri, ultimo scudetto della storia rossonera. Questo significa che con le settimane sta lievitando il gioco e anche il rendimento dei singoli e del gruppo. Tre gol in viaggio rappresentano un altro record da incorniciare, ora che Piatek si è svegliato e che il resto del team sta offrendo un rendimento eccellente. Adesso deve trovare continuità e risalire lentamente in classifica.

Forse sono le voci ricorrenti sull'arrivo di Ibra che adesso il Milan provvede a rendere meno certe («se dovesse scegliere il Milan sarebbe comunque utilizzabile da gennaio, è fermo da qualche settimana» puntualizza Massara), forse è proprio la sua condizione nettamente migliorata, grazie alle iniezioni di fiducia di Pioli, certo che il Piatek di ieri sera, specie durante la prima frazione, promette di regalare qualche altra nota positiva alla patria rossonera. Anche perché - parole del ds Massara - non è alle viste una sua cessione, sia pure in prestito. La sua prova incoraggia subito tutto il Milan capace di uscire dai blocchi con un pressing offensivo che manda in tilt la difesa bolognese. Il fallo di Bani sul polacco è ingenuo e fin troppo evidente per non meritare il rigore trasformato da Piatek appunto che firma così il quarto sigillo di questa stagione tormentata. Imitato più avanti dal blitz del solito Theo Hernandez sfuggito al controllo delle sentinelle di Mihajlovic sull'assist di Suso che lo raggiunge a quota 4.

In condizioni ideali, col doppio vantaggio in tasca, una squadra diversa dal Milan può e deve amministrare il gioco facendo girare la palla e correre a vuoto i rivali. Che invece ritornano a galla prima dell'intervallo grazie a un rimpallo buffo dello stesso Theo che procura l'autorete sullo sviluppo di un angolo.

A gelare i propositi di Mihajlovic e del suo Bologna, provvede, a pochi secondi dall'inizio della ripresa, un altro esponente del vecchio Milan, Jack Bonaventura, «uno di famiglia» secondo la definizione di Massara interrogato sui tempi lunghi del suo rinnovo contrattuale che chiama in causa ancora una volta Mino Raiola che ha nel cassetto il contratto di Donnarumma. Questo significa che dall'agente nemico pubblico del Milan cinese dipendono i destini dei prossimi mesi del club rossonero.

Bonaventura, in una delle sue tipiche percussioni, si ritrova ai limiti dell'area da dove mira e trova l'angolo più lontano per il 3 a 1.

La sofferenza è un'altra caratteristica del Milan di questa stagione come dimostra il rigore del 2 a 3 di Sansone, causato ancora da Hernandez, col quale il Bologna fino alla fine tiene il Milan al palo del supplizio.

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