L'indiavolato Sinner e il rovescio di Musetti. Cose mai viste...

Per la prima volta in un torneo major un quarto di finale tricolore: da little a big Italy

L'indiavolato Sinner e il rovescio di Musetti. Cose mai viste...
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"È l'ora della vendetta". L'incontro con Anna Wintour prima del match ha battezzato la furia di Sinner: Il Diavolo ha vestito Jannik e vendetta è stata. Alexander Bublik, l'unico che quest'anno aveva battuto il numero uno del mondo oltre ad Alcaraz, è stato spettatore partecipante della Furia Rossa: 81 minuti in cui non solo il kazako ha visto respingere qualsiasi tentativo di mettere in gioco la pallina, ma nel quale il suo avversario ha perso solo 1 punto in battuta e due sulla risposta. Insomma: il triplo 6-1 è anche sicuramente colpa dei suoi 13 doppi falli e due suoi inutili tentativi di servire dal basso, ma Sinner stavolta era on fire più che mai. Soprattutto negli occhi: "L'altra volta gli avevo detto che non era umano, questa aggiungo che per me è stato generato dall'intelligenza artificiale", ha concluso Sasha. Sinner robot, insomma, o più che altro Terminator.

Un'ora e 21 minuti ("troppo veloce? Per me è meglio così"): record assoluto nelle sue partite in cinque set, e soprattutto un monito per i suoi restanti avversari, a cominciare da Lorenzo Musetti. Già, perché poi la storia più bella è che ai quarti di finale degli UsOpen l'Italia (nella notte fonda tra oggi e domani) vivrà la sua partita tennisticamente più bella: di derby, nella storia dei quattro tornei più importanti del mondo, ce ne sono stati già 29, ma il trentesimo sarà quello mai visto. Due Top 10, il numero 1 e il numero 10 (ma Musetti è virtualmente è già 9, e potrebbe salire ancora), uno contro l'altro nella sfida tra gli ultimi otto giocatori del torneo. E anche questa è l'ennesima primizia di cui continuiamo a sorprenderci. L'unico paragone naturale è quello del 1980, Panatta contro Barazzutti a Wimbledon: ma era un secondo turno, e comunque Adriano (che vinse in 5 set) ai tempi era 15 del mondo e Corrado 23.

Inutile pensare a chi tifare: "Io non devo convincere nessuno ha detto Lorenzo -, e ovviamente Jannik è favorito. Abbiamo due stili diversi, è il bello di questa sfida. Per il tennis italiano sarà un momento fantastico: farò il possibile per batterlo". Se questo sia possibile lo spiega il suo coach Simone Tartarini ("io so di avere in mano una Ferrari, ma a volte è difficile da guidare"), e comunque anche Sinner, come al solito, non scambia la fiducia con l'arroganza: "È un match che mette pressione, ma su di me c'è sempre ha spiegato con un sorriso -. Giocare con un altro italiano è particolare, e lui è un tennista incredibile, molto talentuoso. Sta facendo un ottimo tennis, ha avuto qualche difficoltà, ma ora è in una grandissima forma e quindi, sì, la pressione è tutta mia. Queste sfide mi piacciono, ed è bellissimo sapere che un italiano sarà in semifinale di uno Slam". Il Diavolo, insomma, ha anche il cuore tenero ("È molto difficile arrivare ai quarti, l'occasione è più grande, l'attenzione mediatica è maggiore, le partite più importanti. Tutto cambia, però attendo con piacere questa sfida: sono molto curioso").

Musetti, l'unico dei primi dieci al mondo che gioca il rovescio a una mano, è pronto: "Speravo vincesse, voglio provare a sconfiggere il numero uno".

Appuntamento a New York per il nostro derby più bello. E, caro Jannik, siamo curiosi anche noi.

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