Bravo. Vincente. Scenografico. Nome e cognome: Antonio Conte. Il quale tempo fa aveva spiegato di non gradire poi troppo il soprannome di «Mourinho del Salento». I due però hanno lo stesso modo di vivere e interpretare certe vigilie, certe atmosfere e anche un certo tipo di calcio. Così, ieri, il tecnico della Juventus ha (involontariamente?) citato una frase del Padrino, utilizzata anche dal portoghese ai tempi della sua militanza interista: «I nemici sono dappertutto». Marlon Brando ringrazia, lo Special One avrà dato una scrollatina di spalle e lui, Antonio Conte da Lecce, argomenta così: «Non sono assolutamente sorpreso dal fatto che si cerchi in tutti i modi di destabilizzare un po' la situazione. Questo è il nemico: si nasconde dappertutto e noi lo dobbiamo sapere. Ma è una situazione talmente prevedibile che io penso di essere l'unico a non esserne sorpreso».
Benvenuti a Juve-Milan. Dove stavolta chi viene preso di mira non è Massimiliano Allegri, con cui pure in passato non sono mancati motivi di tensione, ma l'ambiente criticone nei confronti della Signora. «Il nostro eventuale terzo scudetto consecutivo non va bene a nessuno. Mi fido ciecamente dei miei ragazzi e sono convinto che vogliano ancora strabiliare tutti, anche se quest'anno sarà molto dura. Ci possono stare un pizzico di superficialità e di leggerezza, cose che però alla lunga dovranno sparire: stiamo incontrando difficoltà ampiamente previste». Siccome però in campionato è tutto sotto controllo - pur se grazie a due vittorie, contro Chievo e Toro, viziate da altrettanti evidenti errori arbitrali - Conte quasi non ammette critiche: «Abbiamo collezionato, proprio come nella scorsa stagione, cinque vittorie e un pareggio in casa dell'Inter, ma in realtà sembra che abbiamo perso tre partite. Ricordo bene che l'anno scorso in questo periodo avremmo meritato di perdere contro Genoa e Siena, vincendo invece in modo scandaloso. Allora si parlava di una Juve straordinaria perché i risultati avevano coperto prestazioni deludenti, ma io nelle segrete stanze ero avvelenato». Lo è anche oggi, questo è quanto: «In Italia siamo la squadra che ha subìto meno tiri in porta, eppure abbiamo incassato cinque gol. In Europa abbiamo tirato più di tutti, perfino più di quel Real Madrid che ha giocato contro Galatasaray e Copenaghen, eppure abbiamo raccolto due pareggi. Ci sono stati qualche errore individuale di troppo e un po' di cattiva sorte».
Tutto qui. E, quindi, sotto con il Milan: da battere, per andare alla pausa con il morale bello alto. «Il problema principale dei rossoneri è aver incontrato negli ultimi due anni una grande Juve - punzecchia Conte -. Le statistiche dicono che nelle ultime tre stagioni il Milan ha fatto complessivamente tanti punti quanti la Juve.
I rossoneri sono nati per vincere, credono nello scudetto, non si sentono inferiori a nessuno ed è giusto che sia così. Matri? Gli voglio bene, ma mi auguro non si svegli proprio contro di noi». I nemici, appunto, sono dappertutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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