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L'orgoglio di Pioli «Suning è una potenza il nuovo Milan non so»

Il tecnico arrivò all'Inter proprio un girone fa «Non ho perso la squadra». E li porta in ritiro

L'orgoglio di Pioli «Suning è una potenza il nuovo Milan non so»

Il condottiero e il capitano. Uno accanto all'altro. Come un girone fa. Stefano Pioli e Mauro Icardi. Anche allora era l'antivigilia del derby. C'era una classifica da rimediare, ora c'è una classifica da raddrizzare: dal nono al settimo posto. «Stiamo ancora rincorrendo... ma vedremo alla fine», dice laconico Pioli. A cambiare è solo il clima all'Inter. Allora c'era voglia di ripartire, di mettersi alle spalle De Boer e vivere con curiosità l'esordio del nuovo allenatore. Oggi c'è solo voglia di voltare pagina dopo Crotone, dopo la Sampdoria, dopo il Torino, insomma dopo un punto in tre partite. Di una cosa rimane sicuro Pioli, di non aver perso la sua squadra. Quella che era convinto di aver formato dopo il ciclo di sette vittorie di fila, ma che alle prime difficoltà non è riuscita a fare la differenza come ci si aspetterebbe da un gruppo solido. «Non credo che non sia gruppo questa squadra. Nelle ultime due partite lo siamo stati meno, non c'è dubbio. Ma quel concetto ce l'abbiamo dentro e dobbiamo solo ripassarlo e tirarlo fuori», l'orgoglio di Pioli che non ha mai avuto dubbi sul punto. Icardi chiosa: «Non si cancella il lavoro di cinque-sei mesi».

Il derby è l'occasione migliore per ri-valorizzarlo e per farlo si anticipa il ritiro prepartita: da ieri tutti chiusi nel convento della Pinetina. «Si fa di tutto per fare il meglio possibile, isolarsi per lavorare di qualità e stare sereni», la spiegazione della scelta da parte dell'allenatore. Nessuna punizione ma Icardi sullo sfogo del diesse Ausilio a Crotone si allinea a differenza di Gagliardini: «Nel suo ruolo deve motivare, deve dire certe cose».

Qualità e serenità sono ingredienti fondamentali per preparare una partita che è un'ultima spiaggia, ma è anche un derby e arriva dopo una sconfitta bruciante come quella di Crotone. Quindi «vincerla vale doppio, vogliamo dimostrare di non essere quelli di settimana scorsa», alza la posta in palio Pioli che esclude una squadra col fiatone: «Non è una questione fisica, ma di testa. Per arrivare a certi livelli che vogliamo serve continuità di mentalità e certi passi falsi non dovevano esserci ma in un percorso di crescita possono accadere».

E però la serenità non è di casa all'Inter, basta anche un giocatore, Gagliardini, che va a vedere Juventus-Barcellona e viene ricoperto di insulti sui social. E qui Icardi sbaglia un gol a porta vuota come contro la Sampdoria: «È colpa dei giornalisti che fanno casino...». L'originale spiegazione quando ci si è limitati a riportare sfoghi e insulti piovuti anche sui profili social dello stesso centrocampista. E comunque il permesso a Gagliardini l'ha dato la società. Icardi sottolinea: «Anche mio figlio mi ha chiesto di portarlo a Torino, ma io gli ho detto che non avevo voglia...». Delle due l'una: o non condivide la scelta del compagno oppure se avesse avuto voglia ci sarebbe andato anche lui.

Dal Crotone all'assurdo caso Gagliardini (ma che male c'è ad andare a vedere un quarto di finale Champions?) Pioli e Icardi sono d'accordo: «Meglio guardare avanti, ci restano sette partite». E Pioli nonostante tutto si sente in sella perché la proprietà «mi è stata vicino anche e soprattutto dopo la sconfitta di Crotone». Il presidente Zhang Jindong non ci sarà domani a San Siro per il primo vero derby cinese, ci sarà il figlio Steven Zhang come sempre. Pioli non ha dubbi: «Conosco Suning, le potenzialità che ha... mentre del Milan cinese mi interessa poco».

E Steven Zhang scende in campo su Instagram: «Viviamo tutti solo una volta, grandi o piccoli che siamo. Perciò, dovremmo sempre dare il nostro 100%. Ogni giorno è unico, allenarsi è importante e ogni partita è un derby. Sappiamo che possiamo sempre fare meglio, sappiamo che siamo sempre insieme e sappiamo che ve lo dimostreremo passo dopo passo».

Il derby del dragone è già entrato nel vivo.

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