L'ultima volata del "Profeta" Viviani: "Il mio addio dopo 16 anni fantastici"

Il saluto finale sarà in occasione del "suo" Giro del Veneto che mercoledì si concluderà a Verona

L'ultima volata del "Profeta" Viviani: "Il mio addio dopo 16 anni fantastici"
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Non lo farà in Lombardia, ma in Veneto. Non lo farà oggi da Como a Bergamo, dove andrà in scena l'edizione numero 119 de Il Lombardia, con Tadej Pogacar e Remco Evenepoel (241 km, 4400 metri di dislivello), ma Elia Viviani ha scelto come corsa d'addio il suo Giro del Veneto, che mercoledì terminerà proprio a Verona, a due passi da casa. "Sono stati sedici anni fantastici", ha scritto ieri Elia, annunciando a 36 anni l'addio al ciclismo.

Il Profeta, così è stato chiamato in gruppo per anni, ha scelto il Veneto e il Cile per salutare un ambiente che quasi certamente non lo perderà.

L'atleta di Isola della Scala, unico atleta azzurro schierato ai Giochi di Londra nel 2012, è stato da esempio a tanti ragazzini e a tante società che pensavano che la pista fosse dannosa: oggi la multidisciplinarietà è la parola magica che è entrata nel lessico quotidiano del buon ciclista.

Esempio di professionalità e serietà, Elia è stato anche simbolo dello sport italiano, tanto da essere portabandiera a Tokyo con Jessica Rossi.

Dotato di grande tecnica, Viviani ha da sempre le stimmate del dirigente, anche se da buon ciclista alla teoria ha sempre preferito la pratica. Il presidente Federale Cordiano Dagnoni è da un po' che ci sta pensando e conoscendolo, non si farà scappare l'opportunità di inserire Viviani nello staff azzurro, che per altro il veronese conosce come le sue tasche.

Atleta di prima grandezza, in sedici anni di ciclismo ha saputo mettere assieme la bellezza di 90 vittorie su strada, vincendo tappe in tutti i Grandi Giri (cinque al Giro, tre alla Vuelta e una al Tour), il titolo europeo, il campionato italiano e la classica di Amburgo. La pista è stato però il suo terreno di caccia: oro a Rio nell'omnium, bronzo nella stessa specialità a Tokyo e l'argento un anno fa a Parigi nella Madison in coppia con Consonni, oltre a due titoli e sei podi ai mondiali e otto titoli europei.

"È stato un bel viaggio, sedici anni sono volati ha scritto -: rifarei tutto perché mi sono divertito, raggiungendo i miei obiettivi".

Niente Lombardia, per Elia la festa sarà mercoledì in Veneto.

Così come il Giro d'Italia, non partirà da casa nostra, ma come quest'anno scatterà dall'estero: dopo l'Albania ecco la Bulgaria. A rivelarlo il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo: "Il Giro d'Italia è un ambasciatore dello sport nel mondo, portarlo in un paese straniero ti apre tutte le porte".

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