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Max paga le nuove regole su ali e fondo

Verstappen: "Sapevo che, prima o poi, questo giorno sarebbe arrivato". Giallo norme

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La Red Bull ha vissuto un weekend da Ferrari. Ma non illudetevi che sia finito tutto dopo 14 vittorie di fila, 15 se contiamo anche l'ultima dello scorso anno. La serie record di Max si interrompe a 10 successi consecutivi su quella che per lui resta una pista stregata dove non ha mai vinto. «Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi - dirà - Per vincere deve essere tutto perfetto e qui non lo è stato. Abbiamo fatto il massimo possibile, mi sono anche divertito un po' nel finale. Ma ora dobbiamo tornare a vincere in Giappone».

Sulle prestazioni del team vincitutto resta però un alone di mistero. Ha litigato con la pista o ha pagato le nuove direttive tecniche sulla flessibilità delle ali e sul fondo piatto? Lo scopriremo già domenica a Suzuka su una pista vera con lunghe curve veloci dove la Red Bull di una volta avrebbe doppiato tutti e quella di oggi invece sarà sottoposta al primo esame della stagione. Le direttive tecniche negli ultimi anni hanno spesso stravolto le classifiche, ma che una direttiva così sia costata 7/8 decimi a Max sembra davvero eccessivo. Certo potrebbe aver complicato tutta la messa a punto. Si capirà a Suzuka senza ombra di dubbio.

Verstappen che sabato era stato assurdamente graziato dai commissari per i suoi impeding in pista (e ai box) ha fatto quel che poteva chiudendo al quinto posto dietro a Leclerc. Ha provato (come Perez) a giocare il jolly non cambiando le gomme all'ingresso della Safety Car. Si è ritrovato secondo dietro a Sainz, ma subito ha cominciato a scivolare indietro perché le gomme bianche con cui era partito ormai erano finite. È poi riuscito a risalire montando gomme fresche in regime di Virtual nei 17 giri finali, ma ha faticato anche a passare Gasly. Uno che di solito sorpassava con il braccio fuori dal finestrino. No, la Red Bull a Singapore non c'era proprio.

Un po' come era capitato a Monte Carlo dove però Max riuscì ad inventarsi un giro mostruoso in qualifica.

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