Un languido tintinnio di milioni spesi rischia di essere la più feroce delle disillusioni. Parliamo del Milan? Macchè, per qualche tempo lasciamo ancora sopravvivere i sogni (e il fumo negli occhi) di Fassone e Mirabelli. Per tutti, non solo per loro, non è ancora il momento per tirar di conto sul più o meno degli acquisti. Piuttosto meglio divertirsi con le sorprese. Spendi, investi, ci credi e, alla fine, ti ritrovi con l'acquisto meno apprezzato, o meno strombazzato, che fa dire ai tifosi: però, mica male quello! Ce n'è per ogni gusto.
Ecco, appunto, partiamo proprio dal Milan. Bonucci e Andrè Silva sono stati il carico finanziario da novanta, ma oggi chi non ammira la verve, la disponibilità e la duttilità di Fabio Borini, arrivato a prezzo di saldo (prestito con obbligo di riscatto a 6 milioni) ed ora titolare in ogni posizione del campo: a destra e a sinistra, giocatore di fascia o terzino inventato. Spesso il migliore. Direte: in questo Milan non è difficile. Venne sventolato come il quinto colpo, dopo Musacchio, Rodriguez, Kessié e Andrè Silva. E furono nasi storti. Ex enfant prodigio sbarcato dalla Roma a Liverpool eppoi al Sunderland, gioca ancora con mentalità inglese e funziona: corre, non molla mai.
E che dire del Milan che va all'Inter: primo acquisto nerazzurro con tanto di dubbi sull'effettivo valore difensivo. Milan Skriniar, 22 anni e un bel peso fisico, ha messo poco a dimostrare di valere più di Murillo e di essere l'ideale badante per Miranda. Il costo non è stato una passeggiata (20 milioni più Caprari valutato ben 13 milioni), ma sulle cifre si è esercitata l'astuzia e la perizia di Walter Sabatini, per questioni di plusvalenza: ed ora chi mai dirà che non è stato un affare? Anche la Juve ha acceso fuochi d'artificio pagando Douglas Costa e il futuro putto d'Italia, al secolo Bernardeschi. E, invece, Rodrigo Bentancur, 20enne uruguayano da Nueva Helvecia, ci ha raccontato di essere più consistente di una promessa da 9,5 milioni: messo a capo del centrocampo, nei momenti di scarsità del personale, ha alternato le prestazioni. Ma la stoffa c'è: forse ci vorrà più rapidità. La scuola di Penarol e Boca Juniors garantisce per lui.
E chissà se Totti si sarà già morso la lingua? Accolse Kolarov, ex laziale settimo colpo di mercato della Roma, con il sorriso del'ironia («Cosa ci fai qui?») e quello ha risposto con gol e prestazioni che lo hanno reso il miglior terzino sinistro della serie A, alla modica cifra di 5 milioni di euro più 1,5 di bonus. O forse sarà l'aria di Roma che quest'anno ispira le sorprese? Sulla sponda Lazio si godono Luis Alberto, arrivato dal Deportivo la Coruna, ma ceduto dal Liverpool (giocò solo 258 minuti), quasi per scommessa, e Lucas Leiva che ha pedigrèe, al quale i Reds non hanno più creduto mollandolo per circa 7 milioni di euro. E non può lamentarsi nemmeno la Fiorentina con il vecchietto Cyril Thereau costato tre milioni già ripagati con quattro gol.
Morale della storia: meno costi e più rendi.
Non è, e non sarà mai, una regola fissa del calcio mercato, ma lo sta diventando nel calcio bizzarro d'Italia. Colpa di chi spende, magari a vanvera, o merito di chi allena? La risposta può valere uno scudetto. O una plusvalenza.
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