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Milan, l'appello della Curva Sud: ''Giustizia e libertà per Chico Forti''

I tifosi rossoneri hanno esposto uno striscione a sostegno di Chico Forti, condannato all'ergastolo negli Stati Uniti

Milan, l'appello della Curva Sud: ''Giustizia e libertà per Chico Forti''

Anche i tifosi del Milan si schierano a favore della liberazione di Chico Forti, detenuto da vent'anni in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti.

Durante il match casalingo contro il Verona, la Curva Sud ha esposto uno striscione in favore dell’imprenditore trentino, condannato all'ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike. ''Quanto tempo deve ancora passare? Giustizia e libertà per Chico Forti'', hanno scritto i tifosi rossoneri. Gaston Zama, che si è occupato del caso per Le Iene e ha realizzato recentemente uno speciale sulla vicenda giudiziaria, ha pubblicato una foto su Instagram con lo striscione rossonero. Sui social in molti hanno rilanciato la foto dello striscione. Tra i commenti spicca anche quello della cantante Jo Squillo, che ha colto l’occasione per dire la sua: ''Chico free. Un uomo speciale, un innocente, ingiustamente condannato all’ergastolo e in carcere da 20 anni in America in attesa che la nostra diplomazia italiana faccia giustizia e lo riporti a casa''.

Intanto dopo la messa in onda dello Speciale de Le Iene, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro è tornato a parlare del caso: ''A Chico Forti dobbiamo non chiacchiere, ma risposte concrete. Lavoriamo attraverso i canali diplomatici, rispettiamo la giustizia americana ma ci stiamo muovendo con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio perché possa tornare nel nostro Paese. E' in carcere da vent’anni, gli dobbiamo non dibattiti politici e chiacchiere ma risposte concrete. Finché non avrò qualcosa di concreto da dargli, cioè la possibilità di tornare in Italia, speriamo da uomo libero, è inutile parlarne: il mio lavoro rimane intenso e sottotraccia, perché diplomatico''.

Come noto Chico Forti è stato condannato all'ergastolo per l’omicidio,avvenuto il 15 febbraio del 1998 a Miami di Dale Pike, figlio di Tony, da cui l'ex velista e produttore televisivo stava per rilevare il leggendario Pike’s Hotels di Ibiza. Da allora è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti, ma nonostante tutto non ha mai smesso di gridare al mondo la sua innocenza e di essere vittima di un errore giudiziario. Sulle indagini, il processo e la condanna restano infatti molte perplessità, nonostante per la legge americana si debba condannare qualcuno solamente al di là di ogni ragionevole dubbio.

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