E venne il turno del presidente Ferrari. Il turno di parlare di gomme. Ieri, da Maranello, Luca di Montezemolo ha, sì, fatto sapere che cosa si aspetta dalla Rossa per acchiappare Vettel in fuga (che ha rinnovato fino al 2015 con la Red Bull), ma soprattutto ha sottolineato che cosa si attende dal tribunale indipendente a cui la Fia ha passato la bomba con miccia accesa del test segreto Mercedes-Pirelli. Sulla prima questione ha detto «voglio una Ferrari che parta dalle prime due file»; sulla seconda è stato ovviamente più duro: «Prendo atto con piacere di una Fia che sta seguendo bene il caso e auspico che oltre a seguirlo lo persegua: lo segua e lo persegua». Un messaggio, il suo, volto se non a bastonare, almeno a bacchettare la Mercedes colta col dito nella marmellata Pirelli. Il 20 giugno, ore 9 e 30, a Parigi, Place de la Concorde, sapremo. Convocati dai giudici sono appunto la Casa tedesca e anche la Pirelli rea di nulla aver fatto per evitare di girare con la Mercedes 2013 (e non quella del 2011 come da regolamento) portata dagli intraprendenti tedeschi. Anzi, di aver approfittato dell'occasione. Pasticcio, insomma. A cio si è aggiunto un comportamento non proprio lineare e trasparente del gommista al momento delle varie spiegazioni da dare una volta scoperto il test. Per questo Pirelli è stata chiamata a Parigi benché non soggetta al regolamento sportivo in quanto fornitore. Però, proprio perché non soggetta, potrebbe non partecipare. Ma ci sarà. Chiamiamola trasparenza e voglia di spiegare.
Tutto questo mentre si profila un paradosso. A Milano qualcuno sta perdendo la pazienza ed è pronto a sbottare con un tonante «sapete che vi diciamo? Lasciamo la F1». Tanto più che il qualcuno in questione, cioè il presidente Marco Tronchetti Provera, viene raccontato già parecchio innervosito per le critiche di queste settimane.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.