Ricomincia il tormentone: strapazzati o stradatati? È bastato Giovinco, è bastata una Formica atomica per inneggiare alla rivoluzione, tutti in piazza a chiedere le teste. Tolto Lucio, che ha colto impreparato perfino chi aveva il compito di abbatterlo, la squadra è rimasta sui suoi abituali livelli, sei prestazioni positive con Genoa, Cagliari, Siena, Fiorentina, Udinese e Cesena, quasi tutte dietro in classifica, avevano illuso che lInter fosse in corsa per il titolo. Moratti ieri non era neppure così turbato e si è subito preoccupato di difendere Stramaccioni: «Non mi sembra sia stato lui a commettere degli errori». Tolto lallenatore restano i giocatori. Il presidente qualcosa daltro dice: «Se fai degli errori può capitarti di perdere. E lInter ne ha fatti tanti, sia dietro che davanti». Parlava dei giocatori. Strama non ha puntato il dito contro qualcuno, è riuscito perfino a difendere Lucio: «Nello spogliatoio a fine partita era il più arrabbiato», ma quando ha dovuto commentare il 3-1 di Parma non ha potuto dimenticare i due minuti di follia. Dei giocatori.
Ma, Lucio a parte, di chi è la colpa se Pazzini, Milito e Zarate in ordine cronologico, non la mettono? E se Dejan Stankovic si inalbera per una sostituzione sacrosanta? La borsite di Julio Cesar, gli scricchiolii di Samuel e il caracollare di Cambiasso non sono immaginazioni. Ma era tutto scritto, dai. Semmai adesso il dilemma è sul derby: gira una strana voce in curva che si chiede se sia meglio perderlo per non avvantaggiare gli amici bianconeri. Anche Moratti si è espresso sul delicato argomento: «Il derby? Comunque finisca ci toccherà fare un favore a qualcuno». Farlo allInter no? È unaltra di quelle nubi che gravano sulle ultime giornate.
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