
Alla McLaren non hanno bisogno di Luca di Montezemolo. Almeno non nella squadra di Formula 1 che anche in Austria si è assicurata la pole position con Lando Norris che era obbligato a riprendersi punti e morale dopo il crash canadese. E lo ha fatto lasciando tutti a mezzo secondo, record su questa mini pista. Di fianco a lui non ci sarà il suo compagno di squadra, ma Charles Leclerc che è riuscito a portare la Ferrari in prima fila (come in Bahrain e a Monaco), il che potrebbe anche aprirgli nuovi orizzonti perché Charles non ha certo intenzione di accontentarsi, soprattutto se la macchina, come sempre quest'anno, confermerà di avere un buon passo in gara. "Sorrido con mezza faccia per la posizione, ma non sorrido con l'altra metà per il distacco che abbiamo preso però la domenica di solito la macchina è meglio di quella del sabato. Il fondo ha fatto il suo e ci ha aiutati a fare il risultato e questa seconda posizione fa bene a tutta la squadra Il gap è tanto, ma io ci credo. Possiamo metterlo sotto pressione e spingerli a sbagliare".
Il quarto posto di Hamilton (miglior qualifica stagionale, sprint escluse), dietro a Piastri, conferma il miglioramento della SF-25 su cui debutta il nuovo fondo. "Gli aggiornamenti sono stati d'aiuto, ma ciò che conta è soprattutto l'esecuzione, aver avuto un weekend pulito. Essere lì è importante, ora non dobbiamo avere paura dei pit-stop e scegliere la strategia giusta", ha detto Vasseur. Un passo avanti della Scuderia c'è stato, mentre Max (incappato in una bandiera gialla) e le Mercedes sono un po' spariti in qualifica con la squadra di Toto Wolff colpevole di aver sbagliato il timing dell'uscita di Antonelli, arrivato in ritardo sotto la bandiera a scacchi nell'unico giro che aveva a disposizione con gomme nuove.
L'ex presidente della Ferrari da parte sua ha confermato di aver accettato il ruolo di consigliere d'amministrazione di McLaren Automotive, ma ha voluto sottolineare: "Il mio cuore è e resterà sempre rosso.
Mi occuperò di vetture da turismo e il mio ruolo non avrà nulla a che fare con la squadra di Formula 1 del mio amico Andrea Stella di cui McLaren Automotive possiede solo il 10%". Meglio così. Non sarebbe stato bello vederlo sul muretto papaya a esultare per aver battuto la Ferrari. Non era il caso di prendere a pugni la storia. Ci stanno già pensando altri.