Il piemontese batte Hirsher e vince la sua 7ª gara eguagliando Gros «Io come Cuche e Raich, bello essere tra i vecchi che volano ancora»

Il piemontese batte Hirsher e vince la sua 7ª gara eguagliando Gros «Io come Cuche e Raich, bello essere tra i vecchi che volano ancora»

Crans MontanaC'è Daniela Merighetti in Bulgaria che chiude il superg a 7 centesimi da sua maestà Lindsay Vonn, al suo 51° sigillo, dodicesimo stagionale, e c'è Massimiliano Blardone che per 16 centesimi si lascia alle spalle Marcel Hirscher il miglior sciatore sul mercato, serio candidato al massimo globo stagionale. Diciamolo: l'orgoglio azzurro si stringe a coorte, come vogliono Mameli e il nostro Inno, e risuona dai Balcani dove "Dada" compie l'impresa. Dopo la vittoria in discesa di Cortina, la prima in carriera, ecco un altro podio alle spalle di Vonn e della bravissima Tina Weirather. Gli fa eco nel Vallese la vittoria di Massimiliano Blardone, a Crans Montana dove la neve ieri era così molle da somigliare in consistenza all'altro «oro» locale, la profumata raclette degli alpeggi di lassù.
Blardone si lascia tutti dietro con una prima manche chiusa al "risparmio" e al secondo posto, ed una seconda parte di gara al fulmicotone. Aggancia Piero Gros con 7 vittorie proprio dove Alberto Tomba chiuse, vincendo, la sua carriera, anno di grazia 1998. Da allora qui la coppa del mondo maschile non è più tornata, ma le statistiche servono poco a chi ha cuore come super Max. Lui si è allenato su neve molle a Veysonnaz, montagne di fronte. Ieri dolorante alla caviglia destra, acciaccata ormai da Adelboden, Blardone non si è sfilato gli scarponi fra le due manche per evitare che il piede si gonfiasse. Poi, tagliato il traguardo con luce verde, è balzato sui materassi e via con la posa dell'arciere diretto al cielo. Quindi ha invitato tutti in mezzo francese e mezzo italiano al suo hotel per festeggiare e al suono dell'inno ha diretto nel canto, fra i 20 mila del pubblico, i suoi settanta tifosi, giunti da Domodossola, Simona in primis col pancione infagottato nel piumino nero ed un pacco di pettorali da far firmare al suo Max per i fan. «Non so se questo è il miglior Max di sempre», commenta lui, ricordando che anche nel 2007 chiuse con 2 vittorie e due podi «ma ora, a 2 gare dalla fine, mi gira tutto molto bene».
Non importa se la coppa di specialità sfuggirà anche stavolta: «E' difficile che Hirscher non ce la faccia - aggiunge Blardone - ma lo sci è una sfida: bisogna provarci in ogni situazione». Già, parole appena indirizzate allo scontento di giornata, quel Ted Ligety che, pur immenso in gigante, vede sfumare, col nono posto di ieri, le sue occasioni. Ieri l'americano lamentava lo scarso utilizzo del sale per indurire la pista: «Ne hanno usato solo 20 kg, quanto ne uso io per allenarmi». Ribadiva Blardone: «Io, il sale lo metto nella pasta!». Commenti al dente ma non feroci. Super Max è cresciuto e della sua "statura" anche gli altri si sono accorti. «Fortuna che non mi è davanti in classifica», ammetteva sportivo Marcel Hirscher che mantiene la leadership sia in gigante (su Ligety e Blardone) sia nella coppa generale (su Kostelic, infortunato, e Feuz non qualificato per la seconda manche e anch'esso dolorante ad un ginocchio). La pista svizzera ha premiato dei vecchietti: Cuche alle sue ultime gare in patria ed un ritrovato Raich, a digiuno di vittorie da due anni, han segnato il ritmo in superg: «Bello essere fra i "vecchi" - chiosa SuperMax -: spero che Cuche non si ritiri e cambi idea, quanto a Raich, bé gli ho chiesto quante vittorie avesse e quando mi ha risposto 36, ho capito che di strada ne ho ancora da fare!».
Umiltà e grinta: il nuovo Max è così. Un impasto vincente.

Proprio come Daniela Merighetti che vorrebbe questa stagione non finisse mai: «Dedico questo podio alle mie compagne - rideva Dada -: «Ho saputo rischiare ed è bello riscoprirsi così competitiva anche in superG all'alba dei 30 anni». Già i nostri cari vecchi, teniamoceli stretti: non è mai troppo tardi.

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