Molto bene. Pole numero 208 per la Rossa che mancava da 61 Gran premi. Per cui oltre tre anni. In mezzo, nell'ordine, Alonso felice, Alonso scontento, Alonso che voleva in regalo una Red Bull, Alonso «ma siete dei geni (o degli scemi)» e Alonso che, opplà, credeva di andarsene e venne invece mandato via. Una vita è passata da Fernando sorridente davanti a tutti in quel del Gran premio di Germania 2012 e un altro mondo e un altro campionato hanno fagocitato la F1. Si correva con motori che urlavano la loro fame di benzina e si corre adesso con aspirapolveroni che sibilano potenza. Perché questa di Seb Vettel a Singapore è, sì, la sua prima pole di rosso vestito, numero 46 in carriera, ma anche la prima pole del Cavallino nell'era ibrida degli aspirapolveri e, soprattutto, la prima pole non Mercedes da quando il mondiale è diventato turboelettrico.
Una doverosa infilata di numeri per puntellare quanto sia importante e a suo modo storica questa prestazione, e a sottolineare il tanto di buono che ha saputo mettere in pista Maranello in queste ultime settimane. Visto che anche a Monza qualcosa di meglio era alla portata e visto che il team principal Arrivabene ieri lo ha fatto capire a chiare lettere: «Ecco ciò che avremmo voluto regalare ai nostri tifosi a Monza». Vero. Ma vero anche che oggi, se solo Seb riuscirà a confermare in gara lo stato di grazia suo e della macchina, di fronte avrà comunque un pubblico dai gusti molto simili a quello monzese. Proprio qui, Seb, quando vestiva Red Bull, venne infatti di nuovo fischiato dai tifosi ferraristi. Per lui un motivo in più oggi per menarle a tutti.
Anche perché dietro al tedeschino ovviamente non c'è Kimi Raikkonen, terzo a 8 decimi, ma l'ex compagno irrispettoso Ricciardo a oltre 5. Infatti Seb dice «io uomo dei sogni? Ma no che se poi le cose vanno storte cambiate tutti idea... Invece sono sorpreso del margine, l'auto era ogni giro più veloce, c'è tutto per fare una gran bella gara... Nel Q3 mi sarei aspettato che le Mercedes accendessero il loro motore e invece niente. Però c'è una Red Bull molto veloce, ma non ho motivo di temerla». E Daniel ribatte: «Davvero bello io e lui vicini, sfrutterò l'occasione». Vistosamente assenti le due Mercedes: Lewis 5° e Rosberg 6° entrambi a 1''5. La causa pare siano le gomme. A Monza avevano rischiato la squalifica per pressioni troppo basse. Qui controlli più ferrei. Ma vuoi vedere...
Fatto sta, nel Gp by night si profila un doppio intreccio Ferrari-Red Bull. Perché in questi giorni è un gran parlare fra i boss dei due team. La Red Bull dopo aver fatto come Alonso con la Ferrari dando degli scemi ai francesi un giorno sì e l'altro pure, è riuscita a farli incacchiare. E i transalpini, che essendo dei galletti se la predono parecchio (in questo caso a ragione), dopo 4 mondiali di fila vinti hanno detto «voi mancate di sportività, si trionfa e si perde assieme, arrivederci e grazie». Risultato: la Red Bull si ritrova con tante lattine energetiche da bere ma senza un motore. Per cui ora è un filo nervosa e minaccia di lasciare la F1 se non ne otterrà uno degno del blasone. Sembrava ok per il Mercedes ma gli uber alles vogliono restare tali e dopo un nì hanno detto no. Per cui resta la trattativa con la Ferrari molto vicina all'ok e che incasserebbe 25 milioni l'anno da loro e 25 da Toro Rosso. Tanti soldi. Però occhio Ferrari.
Ieri il boss Red Bull Chris Horner ha detto: «Perché siamo andati così bene qui? Perché ci sono tante curve e rettilinei corti». Come dire: il motore resta uno schifo. Alla Renault ci hanno fatto il callo. Ma a Maranello siete davvero pronti a un simile simpaticissimo matrimonio?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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