Roma - Insieme ancora per due anni, fino all'Europeo del 2016 in Francia. Cesare Prandelli resterà alla guida della nazionale anche dopo il Brasile, scrivendo il lieto fine della vicenda ormai annunciato da almeno un mese. Per la firma dell'accordo (con un leggero ritocco dell'ingaggio di circa un milione e mezzo a stagione) bisognerà attendere il ritorno del presidente Abete dal Congresso Fifa in Kazakistan. Venerdì pomeriggio o al massimo nei primi giorni di aprile verrà messo nero su bianco. Un passaggio che permetterà ora al gruppo della nazionale di dedicarsi all'avventura mondiale, che partirà fra un paio di mesi, con un ct rafforzato nella sua posizione. L'uomo giusto, è la forte convinzione in Figc dal vicepresidente Albertini al dg Valentini, per risollevare il calcio italiano.
Alla fine ha prevalso la linea federale: contratto biennale e quindi coincidente con la fine del mandato di Abete (che non si ricandiderà) e non quadriennale come avrebbe voluto Prandelli. Il ct è comunque affascinato dalla possibilità di diventare il riferimento dell'intero movimento azzurro. La promessa infatti è di concedergli poteri più ampi e la supervisione della nazionali giovanili oltre che la gestione dei centri federali. Tutto da ratificare nell'incontro decisivo in Federcalcio e solo se le promesse resteranno solo sulla carta, il rapporto potrebbe essere scisso in anticipo. «Provo una grande soddisfazione, sono orgoglioso che la Federcalcio mi abbia proposto un contratto biennale, a prescindere dal risultato del Mondiale», le parole del ct.
Tra gli obiettivi di Prandelli quello di armonizzare il calendario di gare ufficiali e amichevoli e più in generale della preparazione della squadra, attraverso una sempre più stretta collaborazione con le leghe di A e B.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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