Prisma-Juve si va avanti. A maggio Agnelli sarà interrogato

Entro l'estate si dovrebbe sapere se i manager bianconeri e lo stesso club saranno rinviati o meno a giudizio per la questione dei bilanci

Prisma-Juve si va avanti. A maggio Agnelli sarà interrogato
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Il procedimento Prisma-Juve va avanti. Entro l'estate si dovrebbe sapere se i manager bianconeri e lo stesso club saranno rinviati o meno a giudizio per la questione dei bilanci nel periodo tra il 2019 e il 2021, per la cosiddetta «manovra stipendi», per la sospensione dei compensi ai tesserati e per gli scambi tra giocatori che hanno prodotto presunte plusvalenze fittizie. La gip di Roma Anna Maria Gavoni ha rigettato tutte le richieste delle difese degli imputati. Tra gli otto che rischiano di andare a processo, ci sono l'ex presidente Andrea Agnelli, l'allora vice Pavel Nedved, l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, l'ex ad Maurizio Arrivabene. Gli avvocati degli imputati avevano chiesto la nullità della richiesta di rinvio a giudizio, respinta dalla gip, sulla base di alcuni vizi di forma. Tra questi, la mancata selezione dei materiali ritrovati nei device sequestrati (agli atti sono finiti ad esempio, contenuti altamente privati e non attinenti alle indagini) oltre che il sequestro stesso di computer, pc e telefoni che a loro dire sarebbero dovuti avvenire con la formula dell'incidente probatorio, ovvero alla presenza delle parti, tra cui quindi gli avvocati degli indagati. Secondo le difese, mettere a disposizione delle parti offese i materiali contenuti nei dispositivi privati sarebbe stato «lesivo» del diritto alla reputazione degli indagati, ma la gip ha respinto la richiesta di incidente probatorio reputandolo inammissibile. Le difese avevano anche sollevato la questione della «legittimità costituzionale» della norma, ritenuta dalla giudice «manifestamente infondata». L'udienza preliminare proseguirà il prossimo 19 maggio e in quella data è stato calendarizzato l'interrogatorio di Andrea Agnelli, di Nedved e di altri due ex dirigenti. La decisione sul rinvio a giudizio dovrebbe invece arrivare il prossimo 9 giugno.

Sono circa 200 le parti civili nel procedimento in cui gli imputati, rispondono, a vario titolo, di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza, false fatturazioni per generare plusvalenze fittizie e interventi irregolari sugli stipendi.

Tra le parti civili, anche il Codacons, assistito dall'avvocata Tiziana Sorriento. «A questo punto, in caso di rinvio a giudizio e in cui il responsabile civile Juve voglia formulare proposte per le parti civili potranno sperare di iniziare a ottenere dei primi risarcimenti almeno in autunno».

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