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La Roma non fa la stupida e si allena con il Crotone

La Roma ha fatto tutto quel che doveva fare: si è buttata alle spalle i veleni di Firenze, ha ripreso la marcia regalando un po' di spettacolo ai fedelissimi del mercoledì sera

La Roma non fa la stupida e si allena con il Crotone

D'accordo, l'avversario era il Crotone e si giocava pure all'Olimpico, ma la Roma ha fatto tutto quel che doveva fare: si è buttata alle spalle i veleni di Firenze, ha ripreso la marcia regalando un po' di spettacolo ai fedelissimi del mercoledì sera ed è riuscita anche a gestire un po' le forze in vista di una settimana piuttosto intensa, in cui prima sarà ospite del Torino e poi - dopo l'intermezzo dell'Europa League - riceverà l'Inter.

Spalletti ha sfruttato l'occasione per dare un po' d'ossigeno ai due giocatori che erano sembrati più stanchi, cioè Nainggolan e Perotti, per dare un po' di continuità Paredes nel ruolo di playmaker e per far giocare Totti dall'inizio, come la piazza pretenderebbe sempre. Alla fine ha avuto buone risposte un po' da tutti, ma volendo trovare il pelo nell'uovo almeno nel primo tempo qualche piccola ombra c'è stata.

Dopo essere partita col piede sull'acceleratore (primi 10' di dominio assoluto, suggellati da un palo di Dzeko servito da Paredes) la Roma si è smarrita per una decina di minuti e paradossalmente ha trovato il primo gol nel suo momento meno brillante. Merito di Florenzi, che proprio a Crotone iniziò a muovere i passi da professionista e che al 26' ha spaccato la partita sfondando sulla destra e servendo all'indietro un assist perfetto per El Shaarawy.

Se mai c'è stata la possibilità di avere una vera partita, questa è sfumata sei minuti dopo quando Palladino è andato vicino al pareggio con un rasoterra uscito di poco. Poi al 37' è arrivato il raddoppio di Salah (bella l'azione tutta di prima con Totti ed El Shaarawy prima della bastonata dell'egiziano sotto la traversa) e da lì in avanti non c'è stata più storia.

I ritmi si sono ulteriormente abbassati e questo ha consentito a Totti, che fin lì si era visto soprattutto sulle palle ferme, di entrare nel vivo del gioco e di regalare scampoli di grande calcio. Il numero più bello del capitano romanista è arrivato all'inizio della ripresa, quando ha messo in porta Dzeko con un lancio dalla sua metà campo: questa volta il discusso centravanti bosniaco non ha potuto esimersi dal buttarla dentro. Anzi, già che s'era sbloccato ci ha preso gusto e una decina di minuti dopo ha addirittura concesso il bis finalizzando uno degli ultimi strappi di Salah, che poi ha lasciato il posto a Iturbe.

Insieme alla mira ritrovata di Dzeko il fatto più importante della serata romanista potrebbe essere rappresentato dal non aver subito gol, cosa che in questa stagione era riuscita solo nella prima giornata di campionato contro l'Udinese. Ma in realtà è più un dato statistico che merito di una ritrovata solidità difensiva, perché per tenere la porta inviolata ci sono voluti un rigore parato da Szczesny a Palladino (al 60', sul 4-0) e un palo che ha respinto un bolide di Salzano.

Prima di parlare di lacuna colmata, insomma, si attendono prove più convincenti.

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