Maurizio Sarri è in procinto di trasferirsi alla Juventus: la prossima settimana sarà quella decisiva per la definitiva fumata bianca. L'ex allenatore dell'Empoli, dunque, si legherà ai campioni d'Italia in carica, da otto anni consecutivi, ed acerrimi rivali del Napoli, sua ex squadra per ben tre anni intrisi di aspre polemiche con i bianconeri. Sarri ai microfoni di Vanity Fair ha toccato diversi argomenti tra cui anche quello dell'essere considerato un "traditore" nel mondo dello sport: "Un traditore è chi si sottrae. Chi fa prevalere l’obiettivo individuale sull’obiettivo collettivo. Perciò a me delle maglie piace la metà davanti, dove c’è lo stemma della società. Dietro c’è il nome del giocatore: quel lato mi interessa meno".
Sarri è poi entrato nello specifico, parlando anche dell'eventuale salto della barricata da una parte all'altra: "Baciare la maglia? Perché privarsi di un atto d’amore in previsione di quello che succederà forse fra dieci anni? A Milano molti giocatori sono passati da qua a là. Sarebbe meglio non farlo in modo diretto, ma nel corso di una carriera può succedere”. Infine, l'ormai ex tecnico del Chelsea ha parlato anche dellostile di gioco della due squadre: "Il Sarrismo? È un modo di giocare a calcio e basta. Sette anni fa avevo altre idee, magari in futuro le cambierò di nuovo.
L’evoluzione è figlia delle sconfitte. Non solo nel calcio. Io dopo una vittoria non so gioire. Chi vince, resta fermo nelle sue convinzioni. Una sconfitta mi segna dentro più a lungo, mi rende critico, mi sposta un passo avanti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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