Virtus ad un passo dal sogno, Milano senza benzina ancora una volta nell'ultimo quarto che decide gara tre e vede la Segafredo avanti 3-0 sull'Armani con la possibilità di rivincere uno scudetto dopo 20 anni domani sera alle 19, ora dei toreri. Per una volta il basket non è masochista e, nella notte d'esordio dell'Italia all'europeo, potrebbe godersi una serata tricolore. Vedremo come l'Armani e Messina reagiranno ma il 24-6 subito nell'ultimo quarto è più di una sentenza. Ieri si è visto il cuore di una squadra giustamente ritoccata, con Micov che l'armonizza anche se le gambe, come ieri, durano poco. Virtus bella, spavalda, cattiva quando ha usato talento e cervello, ma anche troppo golosa nei momenti che potevano ribaltare una serie. Avanti di 12 punti per due volte si è fatta mangiare la dote, andando in confusione, un eccesso di zucchero dalle tribune che cantavano, mentre Datome restava in barricata per ricucire insieme a Shields combattente anche in notti senza magia. Nella Virtus l'uomo della notte viene dal Kansas, si chiama Wheems, 23 punti, un partitone, la stella alla Fiera di Bononia dove il giovane Alibegovic, ogni tanto Abass, più testa che muscoli, e il Pajola, appena eletto migliore under 22 della stagione, quasi nascondono un'altra notte magica di Teodosic, 12 punti, 6 assist, anche su di lui Milano ha retto, così come sul cavaliere oscuro Belinelli. Adesso dobbiamo aspettare qualche ora per capire se la nostra stella d'Europa ha ancora qualche energia dopo 90 partite. È provata, spremuta.
La Virtus, invece, è cresciuta dove l'Armani è regredita: difesa, movimento della palla. Domani sapremo se questa stagione che ha già restituito all'Efes il maltolto per pandemia farà la stessa cosa con la Virtus di Djordjevic l'argonauta.
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