La Dea incanta l'Europa e sogna in grande grazie a un bomber, che può interrompere la carestia dei grandi numeri 9 in Nazionale. C'è la firma di Gianluca Scamacca sulla notte leggendaria della squadra nerazzurra, capace di sbancare Anfield per la seconda volta nella propria storia. Un'impresa riuscita solo a Real Madrid e Barcellona, tanto per rendere l'idea della grandezza di quanto fatto dai Gasperini Boys. E il bello deve ancora venire. Il 3-0 sul campo del Liverpool, primo in classifica in Premier League e fino a giovedì sera ancora imbattuto in casa, è un'impresa che entra di diritto negli annali della storia dell'Atalanta.
La finale di Dublino non è più utopia, ma può diventare realtà. Anche e soprattutto grazie ai gol di un bomber ritrovato. Scamacca, appunto. Il centravanti romano l'estate scorsa aveva detto no a Inter e Roma per sposare la Dea. Decisiva la presenza in panchina di Gasperini, ritenuto il tecnico ideale per completare il processo di crescita ed esplodere definitivamente. Detto, fatto. I due si sono annusati un po' nella prima di stagione. Mesi preziosi per conoscersi e capirsi. E adesso i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il numero 91 non smette più di segnare. Scamacca l'altra sera è entrato nella storia, diventando il primo italiano ad aver realizzato una doppietta ad Anfield. Tanta roba. Già 13 gli acuti stagionali. L'obiettivo dei 20 gol non è poi così lontano con un'Atalanta in lizza su 3 fronti. Il viatico giusto per prendere la rincorsa verso Euro 2024. Questo Scamacca non può non volare in Germania con gli azzurri. Spalletti, dopo averlo escluso dalle amichevoli contro Venezuela ed Ecuador, è pronto a riaccoglierlo. Per la gioia del bomber classe 1999: «Per me non è una rivalsa. I gol sono importanti soprattutto per l'Atalanta, credo che l'esclusione dalla Nazionale sia stata giusta». Su Gianluca non sono mancati i pregiudizi e le accuse del mondo social. Sarebbe, infatti, uno dei destinatari dei messaggi spallettiani contro quei ragazzi che in ritiro giocano alla PlayStation fino a tarda notte: «Non so i motivi della mia esclusione, ma lavoro per tornare in azzurro. Ho imparato a fregarmene delle chiacchiere e a non dare importanza ai pregiudizi, che circolano su di me.
È così da tanti anni, ormai ci sono abituato». Scamacca ha scelto di far parlare soltanto il pallone. A suon di gol. E così l'Italia potrebbe finalmente aver trovato quel goleador che manca dai tempi di Bobo Vieri e Luca Toni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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