Se quella di Roma era un esame e quella di Bruxelles una verifica, la trasferta di oggi a Napoli, la terza in una settimana, è per l'Inter la grande occasione di inguaiare chi solo pochi mesi fa gli ha soffiatolo scudetto. "Conta tanto, non tutto", puntualizza Chivu, ma anche stavolta c'è in palio qualcosa in più dei 3 punti. L'Inter vince da 7 partite di fila, il Napoli ha perso male contro il Torino e peggio a Eindhoven. Conte ritrova il suo fortino (quest'anno in casa ha solo vinto, 4 su 4), ma perde la parola: vigilia di silenzio ma nessuna polemica. È sempre così nelle settimane in cui si gioca la Champions e poi quel che voleva dire ("troppi acquisti, serve un bagno di umiltà" e poi via giustificando), l'ha detto dopo la peggiore sconfitta da allenatore.
Assediato dagli insetti mentre parla ("ho le cimici nella maglietta") e divertito dalle grida e dalle risate di alcuni giocatori in una sala adiacente ("forse il giorno di riposo ha fatto male"), Chivu spiega in modo semplice perché ha voluto che la squadra stesse a casa giovedì, all'antivigilia di una sfida così importante: "Tante trasferte, ritiri, partite. E poi il riposo è la parte più importante dell'allenamento".
Il ricordo della volata scudetto tocca Chivu solo da lontano, i motivi di rivincita sono tutti dei calciatori allora battuti, ma l'incrocio diretto con Conte rinfresca l'unico burrascoso precedente fra i due, penultima giornata dello scorso campionato, entrambi espulsi e non in panchina nel turno successivo, quello in cui Napoli e Parma centrarono il rispettivo traguardo. "Il passato non conta, ma è chiaro che giocano i campioni d'Italia contro i vice, quindi la partita ha grande significato. Sarà una gara tosta, non credo che qualcuno avrà motivazioni particolari perché sfiderà il suo ex allenatore". Tutto raccontato con autorevole disincanto, l'impressione netta di uno sempre preparato nel giorno dell'esame. Anche quando gli chiedono di Milan-Como in Australia. "Ho imparato a non lamentarmi, non serve a nulla. A me hanno detto di fare un'amichevole a Bengasi e ci sono andato", che non è esattamente la stessa cosa, ma un modo scaltro per gettare la palla in tribuna.
Chivu ancora senza Thuram, Conte forse di nuovo senza Hojlund. Solo che il tecnico dell'Inter ha Bonny e quello del Napoli ha Lucca (pagato 10 milioni in più) e per questo potrebbe giocare senza un vero centravanti (Neres se non Lang o persino De Bruyne). Che poi alla fine non è solo questione di comprare tanti o pochi giocatori, ma di comprare quelli giusti.
In difesa, nel Napoli confermata la coppia Beukema-Buongiorno e stop per almeno 2 mesi al ballottaggio fra portieri: frattura l piede per Meret, se ne riparla a gennaio. Nell'Inter rientrano tutti i titolari disponibili (ma non ditelo a Chivu, che non li chiama titolari).