Il presidente Volodymyr Zelensky era atteso alle 9 e 30 a Villa Barberini, la residenza ormai non più solo estiva del Papa. Il suo arrivo nella zona extraterritoriale è slittato di qualche minuto, alle 9 e 41. Castel Gandolfo, dove Leone XIV aveva ricevuto Zelensky lo scorso 9 luglio, ha accolto la delegazione ucraina con il sole in una mattinata che sembrava primaverile. Il colloquio di oggi è stato di particolare importanza perché arriva dopo gli incontri europei del leader ucraino, prima a Londra convocato dal primo ministro britannico Keir Starmer e poi a Bruxelles col segretario generale NATO Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La durata
Trenta minuti di colloquio terminati, così come lo scorso luglio, con un breve affaccio dalla terrazza di Villa Barberini che dà sul lago Albano. Leone e il suo ospite hanno salutato con la mano e sono rientrati ben presto all'interno della struttura. Lasciata la Villa alle 10 e 15, Zelensky e il seguito si preparano ora ad incontrare a Palazzo Chigi la premier italiana Giorgia Meloni. Il Papa sul volo di ritorno dal Libano ha indicato il governo italiano come un possibile protagonista nella ricerca di una soluzione del conflitto russo-ucraino. La giornata italiana arriva mentre Kiev lavora per rivedere il piano di pace proposto da Washington.
Il comunicato
La Sala Stampa della Santa Sede ha emanato un comunicato al termine dell'incontro nel quale si è parlato di "cordiale colloquio" che, come prevedibile, ha "avuto al centro la guerra in Ucraina". Il comunicato ha fatto sapere che Leone XIV ha ribadito "la necessità di continuare il dialogo e rinnovato il pressante auspicio che le iniziative diplomatiche in corso possano portare ad una pace giusta e duratura". Si è parlato anche della questione dei prigionieri di guerra e della "necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie", due temi al centro dell'attività come inviato speciale del Papa del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e impegnato sul fronte umanitario per lo scambio di prigionieri e per la vicenda dei minori ucraini.
Il presepe
La posizione della Santa Sede è stata apprezzata da Zelensky che su Telegram ha avuto parole di elogio per "i costanti aiuti umanitari, la disponibilità ad ampliare la presenza delle missioni umanitari". Zelensky ha ringraziato il Papa per i suoi appelli "per una pace giusta".
"Ho informato il Papa del lavoro diplomatico con gli Stati Uniti per raggiungere la pace - ha scritto ancora il leader ucraino - parlato di ulteriori sforzi e della mediazione del Vaticano per il ritorno dei nostri figli rapiti dalla Russia". In vista del Natale, Zelensky ha regalato al Papa un presepe tipico ucraino. Dono che sarà stato sicuramente molto apprezzato.