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Se agli italiani vien voglia di far festa per la felicità dei loro "vicini di casa"

Alessandra Perilli bronzo nel tiro a volo: "Per i nostri giovani"

Se agli italiani vien voglia di far festa per la felicità dei loro "vicini di casa"

La prima volta di San Marino ha il nome di Alessandra e di cognome fa Perilli. Si diverte con la carabina e ha conquistato la medaglia di bronzo a Tokyo nel tiro a volo, specialità fossa. In verità la succitata Alessandra è sanmarinese di scelta, essendo nata a Rimini, come altre sue concittadine, tipo addirittura la sorella che, dopo aver gareggiato per la nazionale italiana, stessa specialità, ha traslocato in quella del Titano per sentirsi meno affollata. Storia tipica di quella repubblica antichissima come pochi sanno e faticano a credere e studiare, fermandosi al folklore contemporaneo, alle virtù e privilegi fiscali, alle tasse al 17 per cento, a Little Tony che trasferì il suo ciuffo da Tivoli alla città delle tre torri o di Massimo Bonini, campione centrocampista della Juventus, lui sì sanmarinese verace e non di trasloco, così come Manuel Poggiali, due volte campione del mondo di motociclismo nella 125 e nella 250. Risulta agli atti che perfino Giuseppe Garibaldi ricevette la cittadinanza e potrei escludere per ottenere agevolazioni su tasse ed imposte, l'eroe dei due mondi diventò cittadino sanmarinese il ventiquattro di aprile del milleottocentosessantuno e per ringraziare gli Eccellentissimi Capitani Reggenti scrisse una lettera: «Vado superbo di essere Cittadino di cotanta virtuosa Repubblica». Cambiando secoli e protagonisti, sulla repubblica e sul podio di Tokyo, sventola una bandiera bianca e azzurra al centro della quale c'è il simbolo delle tre torri ma anche una corona che di repubblicano non ha molto.

Eppure San Marino vive la sua vita beata e indipendente, sta nel cuore della Romagna e parla quello stesso dialetto, sbricia Rimini e Riccione ma attira i turisti con la torta dei tre monti e la frescura dei medesimi, si fa le sue leggi, ha il suo parlamento che è il consiglio grande con sessanta membri eletti a suffragio universale ogni cinque anni con un salario mensile che viaggia tra i 400 e i mille euro. San Marino ha il suo vaccino, o meglio, ha utilizzato lo Sputnik russo che, come sappiamo, non è stato riconosciuto dall'Unione Europea la qual cosa non ha minimamente cambiato le sorti dell'enclave, anzi, San Marino ha raggiunto l'immunità di gregge, ai cittadini residenti si sono aggiunti un migliaio e mezzo di pendolari o turisti del siero che hanno approfittato dello Sputnik. Vanno così le cose mentre cinque km più in là la Romagna fa altri conti e segue altri protocolli. Storie singolari che tornano in cronaca con la prestazione della Perilli che si è dipinta di bianco e azzurro anche le unghie delle dita, per ribadire che la sua fede non è più tricolore, il suo inno non ha parole (quelle che il monarchico Carducci volle scrivere non sono ufficiali) ma le batte il cuore al pensiero di tornare nella repubblica più piccola d'Europa con un bronzo unico, esclusivo, leggenda olimpica.

Da italiani, viviamo la felicità del vicino di casa, stando ben attenti alla mira di Alessandra.

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