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Signora bella e sprecona ringrazia Koulibaly contro il cuore Napoli

Juve avanti di 3 gol dopo 66', si fa riprendere All'ultimo minuto il clamoroso autogol

Signora bella e sprecona ringrazia Koulibaly contro il cuore Napoli

Torino La bellezza e la follia del calcio. Tutto in novanta minuti. Di Juventus-Napoli, vero spot per la serie A 2019/20. Alla fine, 4-3. Con fuochi d'artificio incorporati e un incredibile autogol di Koulibaly in pieno recupero. Una serata ai limiti dell'assurdo, perché la Juventus si era trovata avanti di tre reti dopo poco più di un'ora, salvo addormentarsi o finire la benzina, chissà. Brava allora la squadra di Ancelotti a crederci sempre e a non mollare mai. Risultato: dopo le reti di Danilo, Higuain e Ronaldo arrivavano quelle di Manolas, Lozano e Di Lorenzo. Queste ultime tre, in quindici minuti: tutte grazie a nuovi acquisti, quasi a certificare la bontà del mercato della società di De Laurentiis. Beffata però allo scadere dallo strafalcione del difensore senegalese.

La Signora aveva disputato un primo tempo pressoché perfetto del quale Sarri, presente allo Stadium ma non in panchina, non poteva che ritenersi soddisfatto. Fasce sfruttate alla perfezione, due tocchi per giocare il pallone, sovrapposizioni mandate a meraviglia e via di questo passo. Subito una bella Juve, ecco. Cui si contrapponeva un Napoli ordinato e anche sufficientemente propositivo, almeno fino a quando il match prendeva una strada che pareva definita. E quindi: Szczesny smanacciava in angolo una sberla di Allan, De Sciglio (problema a un piede) veniva sostituito da Danilo e, 29 secondi dopo il suo ingresso in campo (coincidente anche con l'esordio in campionato), proprio il brasiliano riceveva palla da Douglas Costa al termine del contropiede da lui stesso lanciato battendo Meret. Non un lampo improvviso in mezzo al nulla, comunque: semmai la volontà e il desiderio di puntare subito la porta avversaria una volta riconquistata palla. Tracimante, la Juve. Che trovava il raddoppio subito dopo, grazie a una magia di Higuain in mezzo all'area: Koulibaly faceva la figura dello scolaretto quando il Pipita si girava in un fazzoletto, mandando la palla all'incrocio e trovando addirittura il sesto gol (tre in campionato e altrettanti in Coppa Italia) da ex contro la squadra che fu sua. Il Napoli barcollava e veniva contato in piedi: un miracolo di Meret in uscita su Khedira e la traversa su tiro dello stesso tedesco lo salvavano dallo 0-3, ma a metà gara la sensazione era che contro questa Juve le armi a disposizione non fossero sufficienti.

Una fuoriserie contro un'ottima squadra, insomma. Magari in difficoltà nel piazzare alcuni elementi in esubero («possiamo escludere che Dybala vada via», aveva detto Paratici nel prepartita) e però proprio per questo stracoperta in tutti i ruoli.

Ancelotti al solito stupidamente apostrofato dai gentiluomini della curva sud bianconera spediva quindi in campo Lozano al posto del mai pervenuto Insigne, ma la musica inizialmente non cambiava: segnava Ronaldo (a secco lo scorso anno contro i partenopei) e però il successivo gol di Manolas riapriva i giochi.

Pochi secondi dopo Lozano bagnava il suo esordio con una rete, quindi la traversa di Douglas Costa, il pareggio di Di Lorenzo e l'incredibile 4-3: ci sarà da divertirsi, di qui a maggio.

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