Sinner si inchina a Zverev. La testa non è ancora da big

Tedesco più freddo nei momenti chiave del match Un ko per crescere, l'azzurro è 13° nel ranking

Sinner si inchina a Zverev. La testa non è ancora da big

Il momento d'oro di Alexander Zverev continua senza sosta, per Jannik Sinner c'è poco spazio per i rimpianti: l'italiano esce agli ottavi di finale degli Us Open dopo 2 ore e 25 minuti di battaglia, sconfitto in tre set dal giocatore più in forma del torneo. Per Zverev è la quindicesima vittoria di fila, un filotto culminato con l'oro olimpico di Tokyo («dormo ancora con la medaglia vinta...», ha rivelato dopo la partita il tedesco di origini russe) e con il successo a Cincinnati.

Per il 20enne di San Candido, per la prima volta alla seconda settimana a Flushing Meadows, è la seconda sconfitta in tre incroci con Zverev, ma è un k.o. che tutto sommato non fa male: se è vero che dagli insuccessi si impara di più che dalle vittorie, Sinner potrà trarre da questa eliminazione tanti spunti per migliorarsi.

Da assimilare c'è la tenuta mentale che compete a un Top 5: nei momenti chiave Zverev è stato glaciale, riuscendo a uscire quasi sempre dal pantano con le sue armi migliori. Sottolineiamo quasi, perché in almeno tre casi (due nel secondo set, uno sul set point del terzo) Sinner ha clamorosamente sbagliato colpi facili che hanno dato all'avversario un game, un set e la possibilità di chiudere la gara. Da replicare, per quanto possibile, la capacità di indirizzare la gara con gli ace (17-5 in totale). Da non imitare, e qui evidenziamo i meriti dell'italiano, la sufficienza con cui Zverev ha giocato la seconda parte del terzo set: Sinner si è insinuato nelle sicurezze dell'avversario provando pian pano a consumarle, strappandogli per la prima volta il servizio e trascinandolo fino al tie break. La Top 10 è lì, ad appena tre lunghezze (a fine torneo l'italiano salirà al 13° posto, a 20 anni compiuti da un mese), e l'impressione non da ora - è che con qualche piccolo aggiustamento Sinner ci possa rimanere stabilmente.

Il primo set si gioca tutto sui servizi, che viaggiano però a velocità differenti: Zverev più martellante, capace di superare i 210 all'ora anche con la seconda. Sinner è sul pezzo ma meno deciso nei momenti chiave, e si fa sorprendere quasi subito, nel quinto game. Gli scambi più prolungati però sono equilibrati e Sinner riesce spesso ad avere la meglio. Nel secondo set l'italiano ricalibra il servizio e resiste fino al 4-4, prima di salire sulle montagne russe dalle quali, purtroppo, cade rovinosamente: nel nono game recupera un complicato 0-40, concede una quarta palla break e spreca incredibilmente lo smash del possibile vantaggio. Un regalo che il numero quattro al mondo sfrutta e che gli permette di servire per il set.

Sembra finita, e invece no: Zverev tentenna, commette il primo doppio fallo, concede due palle break e si fa mettere nell'angolo, ma Sinner sbaglia il secondo smash e gli consegna nuovamente la frazione. Nel terzo il tedesco parte sciolto e sale sul 2-1, poi si siede sulle sue certezze e si fa cogliere di sorpresa. Sul set point Sinner calibra male un dritto a colpo sicuro, Zverev non sbaglia più e chiude i conti.

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