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Solito Mandzukic, la Juve ringrazia ancora l'uomo dei gol pesanti

Anche la Roma piegata da una rete di testa del croato. Allegri è già campione d'inverno

Solito Mandzukic, la Juve ringrazia ancora l'uomo dei gol pesanti

La Juventus si regala un Natale da record. Campione d'inverno da imbattuta con due giornate di anticipo grazie alla sedicesima vittoria in diciassette partite, appunto un primato per la serie A. Cade anche la Roma, dopo Napoli, Inter, Lazio e Milan, cioè le squadre che corrono per la Champions. Vincere tutti gli scontri diretti dà la misura della superiorità bianconera fino a questo momento, solo il Napoli prova a resisterle mangiando il panettone a otto punti dalla Signora. La decide Mario Mandzukic che ha lasciato il segno in tutti i bigmatch del campionato. Il croato è decisivo anche più di Cristiano Ronaldo. L'altro fattore è la difesa: per la sesta gara di fila in campionato non subisce reti. Una piccola Roma, coraggiosa solo nella ripresa, esce ancora una volta senza punti dall'Allianz Stadium, ma è un ko indolore visto che la corsa per la Champions procede a rilento.

Ed è proprio la Juve di coppa quella che presenta Allegri (escluso l'infortunato Cancelo) e già questo fa capire quanto sia importante la sfida con la Roma, non a caso l'altra italiana rimasta nella nobile Europa. E' una sorta di crash-test europeo che per quarantacinque minuti la Juve supera a pieni voti. Perché aggredisce la partita come le aveva chiesto il suo allenatore e solo le parate di Olsen tengono il risultato in equilibrio. Infatti Alex Sandro, due volte, e Cristiano Ronaldo sbattono sui guantoni del portiere svedese, mentre la squadra di Di Francesco è troppo timida anche nelle intenzioni perché la difesa a cinque, quando si abbassa Florenzi, quasi sempre, abbassa clamorosamente il baricentro. Eppure i giallorossi avrebbero anche le loro occasioni, complice la coppia Bonucci-Chiellini non proprio da Harvard, ma Schick è moscio mentre Under addirittura non tira nemmeno da buona posizione.

E così inevitabile arriva il gol, l'ottavo in campionato, di Mandzukic letteralmente esaltato dall'arrivo di CR7. Zaniolo si fa soffocare dal pressing di Bentancur, De Sciglio recupera e crossa e il croato sovrasta Santon e di testa segna. Un gol visto e rivisto, l'ultimo con l'Inter, ma nessuno riesce a trovare un rimedio a Super Mario, semplicemente devastante quando entra sul secondo palo, la sua mattonella, e piazza la testata, il suo marchio di fabbrica. Profetico Di Francesco che alla vigilia aveva detto: «Vorrei undici Mandzukic». Non solo lui.

La mossa giallorossa a inizio ripresa è Kluivert al posto di Florenzi: così l'attacco della Roma è più baby che non si può, con una media di venti anni e pochi mesi tra l'olandese, Schick, Under e Zaniolo. Ma è una serpentina di Dybala a seminare il panico, Nzonzi lo stende, sarebbe secondo giallo, ma l'arbitro Massa dà un discutibile vantaggio a CR7. Olsen deve avere un conto in sospeso con il portoghese perché gli para a mano aperta anche una testata e subito dopo un tocco ravvicinato. La Juve ha la colpa di non dare il colpo del ko alla Roma e soprattutto di offrire il fianco alle ripartenze giallorosse. Soprattutto la Signora si rintana davanti alla propria area. Di Francesco mette pure Dzeko per Nzonzi in una squadra che più a trazione anteriore non si può. Allegri, dopo aver tolto Pjanic, risponde con Douglas Costa per un Dybala convincente da tuttocampista. Il Var annulla nel finale il gol proprio del brasiliano per un fallo su Zaniolo.

Ma non cambia nulla per una Signora cannibale e imbattibile.

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