Lo spread Balotelli: prezzo giù, ingaggio su

Milano-Premier, andata e ritorno: maglie gettate, multe, incendi

Lo spread Balotelli: prezzo giù, ingaggio su

Dalla Premier alla Premier passando per le due sponde di Milano, tra «balotellate», tweet incontenibili (tra gli ultimi, quelli dove fa finta di sparare con un fucile contro i suoi detrattori) e giocate di classe. «Fortuna che all'estero ancora mi apprezzano», fu uno dei cinguettii della discordia di SuperMario dopo la disfatta mondiale e la lite con i «veterani» della nostra nazionale. Un segnale implicito che in Italia era difficile rimanere.

Balotelli, giocatore accreditato come talento da star assoluta ma sempre in bilico tra esplosione e fallimento, riparte a 24 anni dal suo quarto club importante, nella città dei Beatles e, più di recente, dei meno musicali «morsi» di Suarez. Sarà proprio la punta nata a Palermo da genitori ghanesi a dover raccogliere la pesante eredità del «Pistolero», rituffandosi in un campionato che lo ricorda come catalizzatore dell'attenzione mediatica dominata dai tabloid. Stavolta il compito di domare e far sbocciare davvero l'attaccante toccherà a Brendan Rodgers, tecnico dei Reds chiamato a riuscire dove hanno fallito i vari Mancini, Mourinho, Allegri e Prandelli.

Una punta dalle grandi potenzialità, ma le cui innumerevoli sbandate e occasioni perse - tra polemiche social e insuccessi sul campo, che lo hanno costretto a lasciare le sue rispettive squadre, lo hanno via via deprezzato. Ecco che nel doppio passaggio tra Milano e l'Inghilterra, il costo del suo cartellino è sempre diminuito. Ma in compenso, il suo ingaggio è cresciuto: dai 1,2 milioni a stagione dell'Inter ai 3,5 del City - con un presunto rinnovo a 6 dopo l'Europeo e la vittoria della Premier mai confermato, anche in virtù della cessione a gennaio al Milan per le sue continue «balotellate» -, fino ai 4 del club rossonero e ora ai 6 promessi dai Reds. Il tutto per la gioia del suo celebre manager, Mino Raiola, lo stesso dei mal di pancia di Ibrahimovic, sempre pronto a trovare nuovi estimatori per SuperMario.

Che troverà ancora il modo di far parlare di sè, speriamo stavolta solo sul campo. Balotelli è finito nella top ten dei «Bad Boys» stilata da France Football, ma anche sulla copertina del Time (che lo incluse nella lista dei 100 uomini più influenti del 2012) e di Sports Illustrated che lo descrisse nel 2013 come l'uomo più interessante al mondo. SuperMario ha gettato in terra la sua maglia dell'Inter nel post sfida di Champions con il Barcellona, irritato dai fischi del pubblico, ha lanciato freccette contro i ragazzi della Primavera del City e ha addirittura avuto un vivace diverbio con il suo allenatore Mancini. Senza dimenticare l'incendio nel suo bagno di casa dopo l'esplosione di fuochi pirotecnici alla vigilia del derby di Manchester e le decine di multe per divieto di sosta accumulate con la propria auto tra l'Inghilterra e Milano.

L'immagine che più sintetizza il suo precedente inglese è quella t-shirt mostrata dopo un suo gol nel derby con lo United con la scritta «Why Always Me?»

(«Perché sempre io?»). Ora l'eterno Peter Pan del nostro calcio dovrà giocarsi bene la nuova chance. I tabloid d'Oltremanica, intanto, si fregano già le mani. E i bookmaker aprono scommesse su gol e sanzioni disciplinari...

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