Testimonianza choc al processo contro un uomo accusato di minacciare i vip

Testimonianza choc al processo contro un  uomo accusato di minacciare i vip

Non è un gran periodo per Fabio Quagliarella. Già contestato al Toro, anche (soprattutto) per avere chiesto scusa un paio di settimane fa alla curva dei tifosi del Napoli dopo avere segnato un rigore contro la sua ex squadra, ieri l'attaccante di Castellammare di Stabia si è presentato al tribunale di Torre Annunziata accompagnato dal padre Vittorio e dall'avvocato Bartolini: insieme a una decina di vip e professionisti della sua città natale, l'attuale attaccante granata aveva infatti denunciato Raffaele Piccolo, agente della Polizia Postale considerato il "poliziotto stalker". «Quelle lettere in cui era scritto che ero un camorrista e un pedofilo arrivarono anche a Castel Volturno queste le sue dichiarazioni -. Da quel momento De Laurentiis prima smise di telefonarmi, poi mi chiese di andare a vivere nel centro sportivo e infine mi cedette alla Juventus».Insieme testimone e parte lesa, quindi, per una vicenda antecedente al suo passaggio alla Juve avvenuto nell'estate 2010. Una vicenda che in realtà pare essere iniziata qualche anno prima, perché pure l'Udinese i cui colori Quagliarella aveva difeso dal 2007 al 2009 avrebbe ricevuto analoghe lettere diffamatorie, poi spedite anche alla società presieduta da Agnelli. «Non capivo perché dovessi vivere a Castel Volturno così Quagliarella se poi a Castellammare di Stabia abitavano due compagni di squadra dell'epoca. Ho capito solo dopo che quelle lettere erano state inviate anche alla società». Di lì il gelo tra lui e il presidente, poi la cessione. «Avevo conosciuto Piccolo nel 2006, mi chiedeva autografi, foto e magliette: richieste diventate sempre più pressanti.

Quindi iniziarono le lettere nelle quali venivo accusato di essere camorrista, di partecipare a orge e di essere un pedofilo. Minacce giunte anche a mio padre e alla mia fidanzata dell'epoca». Quagliarella ha anche raccontato che a casa del padre era giunta anche «una fotocopia con una bara e la mia foto sopra».

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